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domenica 21 Settembre 2025

Parmigiano Reggiano al centro del dialogo UE: sfide e futuro agroalimentare

La visita della Commissione Agricola del Parlamento Europeo presso un caseificio di Parmigiano Reggiano a Reggio Emilia ha rappresentato un’occasione cruciale per un dialogo approfondito sulle sfide e le prospettive che animano il panorama agroalimentare europeo.

Guidata da Veronika Vrecionová, la delegazione ha interagito con Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano, affrontando temi strategici che spaziano dalla riforma delle Indicazioni Geografiche (IG) alla Politica Agricola Comune (PAC), fino alla complessa dinamica dei mercati internazionali.
Al cuore del confronto si è posta la recente riforma delle IG del 2024, accolta con favore dal Consorzio.
Questa revisione normativa si configura come un elemento chiave per rafforzare la tutela dei prodotti DOP e IGP, introducendo meccanismi procedurali e temporali più definiti, elementi essenziali per contrastare le contraffazioni e preservare l’autenticità.
Tuttavia, è stato sottolineato con forza la necessità di una piena e tempestiva implementazione a livello nazionale, attraverso l’emanazione di atti normativi specifici, e l’effettivo avvio del GI Action Plan annunciato dalla Commissione Europea per il 2026, un piano che si prefigge di supportare l’evoluzione e la promozione delle IG.

L’analisi del contesto internazionale ha riservato ampio spazio alla delicata questione della disputa tariffaria tra Stati Uniti e Unione Europea.

Il dazio del 15% imposto negli anni passati, una misura che ha impattato significativamente sulle esportazioni europee, è stato richiamato come esempio delle conseguenze di tensioni commerciali.
Il Consorzio ha ribadito l’importanza cruciale degli accordi bilaterali come strumenti di salvaguardia delle denominazioni, esaltando i risultati ottenuti con accordi con paesi come Giappone, Messico e Mercosur.
Si spera in una ripresa dei negoziati con l’Australia, un mercato strategico per il Parmigiano Reggiano.
Il dibattito si è poi focalizzato sulla necessità di una visione europea più equilibrata per la PAC, una politica che deve evolversi per rispondere alle nuove sfide ambientali e sociali, evitando derive estremiste su temi quali l’etichettatura nutrizionale, con particolare riferimento al sistema Nutriscore, percepito come penalizzante per i prodotti tradizionali e di alta qualità.
Il Parmigiano Reggiano, con la sua filiera complessa che coinvolge oltre 2.100 allevatori, 291 caseifici e un indotto economico di 3,2 miliardi di euro, si conferma un vero e proprio laboratorio a cielo aperto per l’innovazione e l’evoluzione delle politiche agricole europee, un ecosistema dove si sperimentano soluzioni e si elaborano proposte per un futuro agroalimentare più sostenibile, equo e competitivo.
L’incontro ha evidenziato come la protezione e la valorizzazione di prodotti come il Parmigiano Reggiano rappresentino un investimento strategico per l’Europa, capace di promuovere la diversità culturale, la sostenibilità ambientale e la crescita economica.

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