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domenica 21 Settembre 2025

Vulture, Città del Vino 2026: un anno di svolta per la Basilicata.

Il cuore pulsante della Basilicata, l’area del vulcano spento del Vulture, si appresta a incarnare un ruolo di primaria importanza nel panorama vitivinicolo italiano.

Un riconoscimento prestigioso, quello di “Città Italiana del Vino 2026”, conferito dall’Associazione nazionale Città del Vino, che affida al territorio – comprendente quattordici comuni accomunati dalla nobile denominazione Aglianico (Rionero in Vulture, Melfi, Ginestra, Barile, Rapolla, Genzano di Lucania, Atella, Acerenza, Palazzo San Gervasio, Lavello, Forenza, Venosa, Maschito e Ripacandida, quest’ultima considerata capofila) – il compito di raccogliere l’eredità dei Castelli Romani.
La scelta, giunta a seguito di una selezione che ha visto competere realtà vitivinicole di rilievo come Abruzzo, Sicilia e Veneto, non è casuale.
Il Vulture si distingue per un ecosistema unico, geologicamente affascinante e umanamente ricco, dove la vite trova espressione in vini di straordinaria complessità e longevità.

L’anno dedicato a celebrare il territorio sarà animato da un programma articolato di eventi enoturistici, ma anche culturali, ambientali e socioeconomici.

L’obiettivo trasciende la semplice promozione del vino Aglianico; si mira a valorizzare l’intera cultura vitivinicola del Vulture, a tracciare un profilo dettagliato del suo impatto sulla società locale, sull’economia, sulla gastronomia, sul paesaggio e sull’eredità immateriale e materiale che lo contraddistingue.
Si tratta di un’occasione imperdibile per raccontare le storie di uomini e donne che, da generazioni, dedicano passione e dedizione alla cura della vigna e alla produzione di un vino che incarna l’anima della Basilicata.

Il progetto vincente si è distinto per la sua visione lungimirante, ponendo al centro lo sviluppo territoriale e l’innovazione.

L’ambizione è quella di trasformare il Vulture in un vero e proprio “laboratorio nazionale”, un modello di sviluppo sostenibile che possa ispirare altre aree vitivinicole italiane.

Come sottolinea il direttore di Città del Vino, Paolo Corbini, si tratta di un’opportunità per sperimentare nuove strategie di promozione del territorio, per rafforzare l’identità locale e per creare nuove opportunità di lavoro e di crescita.
Il 2026 si preannuncia un anno di grande fermento e di opportunità per il Vulture, un anno che potrebbe segnare una svolta significativa per il futuro del territorio e del suo prestigioso vino.

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