Carletto: L’amaro delle Valli Cupe, un omaggio alla terra e a Carmine Lupia.

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Dalle profondità delle Valli Cupe, un territorio sospeso tra storia millenaria e biodiversità straordinaria, emerge un amaro di rara intensità: Carletto. Più che un distillato, un omaggio vibrante alla terra silana e alla figura emblematica di Carmine Lupia, agronomo, etnobotanico e custode appassionato di un patrimonio naturale e culturale di inestimabile valore. Il nome, intimo e affettuoso, è il vezzeggiativo con cui Lupia è conosciuto nella sua comunità di Sersale, a testimonianza di un legame profondo con le sue origini.La genesi di Carletto nasce da un connubio inaspettato: un’iniziativa nata da una sfida tra amici, che si traduce in un infuso complesso e armonioso, frutto di un’alchimia perfetta tra ricerca scientifica all’avanguardia, saggezza popolare tramandata di generazione in generazione e abilità artigianale impeccabile. Sedici botaniche autoctone, raccolte a mano tra i boschi e le pendici delle Valli Cupe – achillea, alloro, rosmarino, liquirizia, origano meridionale, rabarbaro, carciofo selvatico, foglie di ulivo, genziana, timo selvatico e altre specie rare – si fondono in un equilibrio di sapori e aromi ineguagliabile.L’iniziativa imprenditoriale, animata da un team di giovani professionisti provenienti da Sersale, Zagarise e Cropani Marina (Carmine Scorza, Giuseppe Sirianni, Antonio Bianco, Pasquale Riccio), trae forza dall’esperienza e dalla competenza di Lupia, figura chiave nei Conservatori etnobotanici di Castelluccio di Filobruna (Basilicata) e Sersale (Calabria). La sua conoscenza approfondita delle Valli Cupe, un ecosistema ricco di alberi secolari, cascate impetuose, gole profonde e monoliti imponenti, ha permesso di individuare e valorizzare erbe e radici dimenticate, rendendo Carletto un’autentica espressione del territorio.L’area, definita dal naturalista belga John Bouquet come “il segreto meglio custodito d’Europa”, rappresenta un crocevia di storie e tradizioni, un laboratorio di biodiversità dove la cultura contadina si fonde con la storia millenaria. Lupia, forte di una solida carriera scientifica, culminata in numerose pubblicazioni con Giancarlo Statti, docente di biologia farmaceutica all’Università della Calabria, affina costantemente le tecniche di estrazione e distillazione, garantendo la massima qualità e autenticità del prodotto.Carletto si presenta in una bottiglia dal design ricercato, simbolo di un’identità forte e distintiva, e viene presentato a un gruppo selezionato di giornalisti in un’elegante serata a base di pesce fresco, preparato con maestria dal giovane chef Antonio Falbo. L’amaro, più che una semplice bevanda, è un viaggio sensoriale nel cuore pulsante della Calabria, un tributo alla memoria di Carmine Lupia e un invito a riscoprire la ricchezza e la bellezza di un territorio unico al mondo. La sua complessità aromatica e il retrogusto persistente non sono solo frutto di una sapiente miscela di erbe, ma anche di una profonda connessione con la terra e la sua storia.

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