Napoli a Tavola: Un Viaggio Culturale e Sensoriale tra Tradizione e InnovazioneIl volume di Luciano Pignataro, “La cucina napoletana” (Hoepli Editore, seconda edizione), è molto più di un ricettario: è un’immersione profonda nell’anima della città di Napoli, un’esplorazione del suo legame indissolubile con il cibo e, attraverso il cibo, con la sua storia, la sua cultura e la sua identità.
L’opera, arricchita da una prefazione della principessa Giulia Ferrara Pignatelli di Strongoli e da suggestive immagini di Ciro Pipoli, si propone come un omaggio vibrante a un patrimonio culinario destinato a essere riconosciuto come Patrimonio Immateriale dell’Umanità dall’UNESCO.
L’opera si articola in due nuclei fondamentali: un’analisi storica della cucina napoletana, che ne svela le radici e le influenze, e una raccolta di ricette, non solo quelle classiche che costituiscono la base della gastronomia italiana, ma anche creazioni contemporanee firmate da una generazione di chef che hanno saputo reinterpretare la tradizione con audacia e originalità.
Figure come Nino Di Costanzo, Antonio Dipino, Gennaro Esposito, Salvatore Giugliano, Paolo Gramaglia, Peppe Guida, Rosanna Marziale, Maicol Izzo, Fabrizio Mellino, Francesco Sposito e Marianna Vitale, rappresentano l’evoluzione di un sistema culinario dinamico, capace di dialogare con le tendenze moderne senza rinnegare le proprie origini.
Luciano Pignataro, con la sua profonda conoscenza del territorio e della sua gente, coglie l’essenza di un rapporto unico tra Napoli e il cibo.
“Napoli è un viaggio dell’anima,” afferma l’autore, sottolineando come ogni quartiere porti con sé una propria atmosfera, un linguaggio quasi dialettale che si riflette anche nei sapori e nei profumi.
La città si configura come un luogo magico, dove la realtà si fonde con la fantasia, dove i ricordi dei defunti persistono nei gesti quotidiani e nei rituali popolari.
L’importanza del cibo per i napoletani è talmente radicata nella loro identità da aver generato una peculiare forma di espressione linguistica: il verbo “mangiare” (“o magnà”) assume la funzione di sostantivo, indicando non semplicemente l’atto di nutrirsi, ma l’esperienza stessa del gusto, del piacere condiviso, della convivialità.
Questa seconda edizione, che si preannuncia ancora più ricca e significativa della precedente (2016), celebra non solo la tradizione, ma anche il futuro della cucina napoletana, un futuro che si proietta verso un riconoscimento internazionale, un tributo alla sua inestimabile ricchezza culturale.
La presentazione del volume, prevista per lunedì 27 ottobre alle ore 18 alla libreria Feltrinelli in Piazza dei Martiri a Napoli, vedrà la partecipazione di Santa di Salvo, giornalista e presidente dell’Accademia della Cucina Italiana, e di Alfonso Pecoraro Scanio, presidente della Fondazione Univerde e figura chiave nella promozione della candidatura della cucina italiana all’UNESCO.
L’evento, moderato dal giornalista Antonio Puzzi, si configura come un’occasione imperdibile per approfondire la conoscenza di un patrimonio culinario unico al mondo e per celebrare la sua vitalità e la sua capacità di emozionare.



