La Fiera d’Ottobre di Larino, nel cuore del Molise, ha inaugurato la sua 282ª edizione, un traguardo storico che ne consacra il ruolo di pilastro dell’economia frentana e punto di riferimento per produttori e operatori provenienti da diverse regioni italiane e dall’estero.
L’evento, aperto con il tradizionale taglio del nastro, testimonia la vitalità di un territorio che, nonostante le sfide, continua a proiettare verso il futuro le proprie radici culturali e le proprie eccellenze produttive.
La presenza istituzionale di rilievo, con il sottosegretario all’Agricoltura Luigi D’Eramo, il sindaco e presidente della Provincia di Campobasso Giuseppe Puchetti, il presidente della Regione Molise Francesco Roberti, amministratori locali, associazioni di categoria e una delegazione albanese, sottolinea l’importanza strategica della manifestazione.
Il sottosegretario, esprimendo un profondo legame con il Molise, ha enfatizzato il ruolo trainante che la regione sta assumendo in diversi settori, con particolare riferimento al primario: un’eccellenza che abbraccia allevamento, zootecnia e pesca, settori portatori di tradizioni secolari e di un legame indissolubile con il territorio.
Il Molise, lungi dall’essere una regione marginale, si sta affermando come un polo di sviluppo sostenibile, capace di coniugare l’innovazione tecnologica con la salvaguardia del patrimonio agroalimentare.
Questa visione strategica si traduce in un’offerta diversificata che va ben oltre i prodotti primari, integrando turismo enogastronomico e valorizzazione del paesaggio.
La Fiera d’Ottobre, in questo contesto, funge da vetrina per le potenzialità di un territorio che aspira ad essere riconosciuto e apprezzato a livello nazionale e internazionale.
La longevità di questa manifestazione, quasi tre secoli di storia, è un patrimonio inestimabile che racchiude in sé la resilienza, la passione e il lavoro incessante di generazioni di imprenditori e produttori.
La chiave del successo del prodotto italiano, e in particolare di quello molisano, risiede nella capacità di armonizzare tradizione e innovazione, mantenendo intatta l’identità unica e la tipicità dei prodotti agroalimentari.
Questi, per la loro intrinseca unicità e storicità, rappresentano un valore inimitabile, impossibile da replicare al di fuori del loro territorio d’origine.
L’apertura della Fiera d’Ottobre è stata permeata da un forte messaggio di speranza e di pace, lanciato dall’assessore comunale Angela Vitiello in riferimento all’accordo di cessate il fuoco a Gaza.
Questo segnale di umanità, in un momento storico complesso, sottolinea la volontà di un territorio aperto al dialogo e alla collaborazione, proiettato verso un futuro di prosperità e di armonia.
La Fiera non è solo un evento economico, ma un momento di condivisione di valori e di speranza per un mondo più giusto e pacifico.



