La 57ª edizione di Vinitaly si conclude proiettando i riflettori su una regione spesso relegata ai margini del panorama vitivinicolo italiano: il Molise. Il prestigioso “Premio Angelo Betti”, riconoscimento che onora figure esemplari nel mondo del vino, è stato assegnato ad Adamantonio Flocco, guida carismatica della cooperativa “San Zenone” di Montenero di Bisaccia, testimonianza dell’impegno e della passione che animano le piccole realtà produttive molisane.La presenza del Molise a Vinitaly non si è limitata alla semplice esposizione. L’Assessorato regionale alle Politiche agricole, in sinergia con l’Arsarp (Agenzia Regionale per lo sviluppo agricolo e forestale), ha curato uno stand istituzionale, fulcro di un progetto più ampio, “Promozione Molise 2025”, volto a rafforzare l’immagine e la competitività del territorio. Questo sforzo organizzativo ha visto la partecipazione di quattordici aziende vitivinicole, affiancate dal Consorzio di tutela della Tintilia del Molise, emblema della denominazione e custode di un’eredità viticola secolare.L’assessore Micone ha sottolineato come Vinitaly rappresenti un’occasione imprescindibile per le aziende molisane, un palcoscenico dove esporre non solo i propri vini, ma anche l’essenza stessa del territorio. L’importanza dell’evento va ben oltre il mero scambio commerciale: si tratta di un’opportunità per comunicare l’identità unica del Molise, un mosaico di microclimi, tradizioni agricole tramandate di generazione in generazione e una profonda connessione con la terra.Il vino del Molise è più che un prodotto: è l’espressione tangibile di un paesaggio aspro e affascinante, di una cultura radicata in una storia millenaria, dove l’agricoltura ha sempre rappresentato il cuore pulsante dell’economia e dell’identità locale. La Tintilia, in particolare, con le sue note di frutta matura e spezie, incarna perfettamente questa ricchezza e complessità. La partecipazione a Vinitaly si configura, dunque, come un investimento strategico per il futuro del settore vitivinicolo molisano, un segnale forte di volontà di crescita, innovazione e valorizzazione di un patrimonio agroalimentare che merita di essere conosciuto e apprezzato a livello nazionale e internazionale. La sfida è quella di superare la percezione di una regione marginale, affermando la sua unicità e il suo contributo alla straordinaria diversità del vino italiano.