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mercoledì 10 Settembre 2025

Comuni Virtuosi e Slow Food: partnership per un futuro sostenibile

La Rete Nazionale dei Comuni Virtuosi e Slow Food Italia hanno formalizzato una partnership strategica attraverso una lettera d’intenti, un atto che sancisce un’affinità profonda di valori e una volontà condivisa di accelerare la transizione verso modelli di sviluppo più equi e resilienti. L’accordo non è una semplice convergenza, ma una sintesi di approcci complementari: la Rete, con la sua focus sull’azione locale e la governance territoriale, e Slow Food, con la sua battaglia per la biodiversità alimentare, la giustizia sociale e la sovranità alimentare.La prima espressione concreta di questa sinergia è la Guida dei Comuni Sostenibili italiani 2025/2026, presentata al Salone Internazionale del Libro di Torino, un’occasione di riflessione animata dall’intervento di Raoul Tiraboschi, voce autorevole di Slow Food Italia. Ma l’impegno va ben oltre la pubblicazione: si tratta di un percorso collaborativo orientato a potenziare le rispettive comunità attraverso lo scambio di esperienze, la diffusione di buone prassi e l’ideazione di campagne di sensibilizzazione mirate, come quella contro lo spreco alimentare, un problema di portata globale con conseguenze ambientali, economiche e sociali devastanti.La Rete dei Comuni Virtuosi intende affinare il proprio sistema di indicatori di sostenibilità, integrando parametri elaborati in collaborazione con Slow Food, per offrire un quadro più completo e accurato delle performance degli enti locali. Slow Food, a sua volta, si impegna a promuovere la Rete nelle aree dove sono attivi progetti di tutela della biodiversità e del patrimonio agroalimentare, facilitando l’incontro tra le associazioni locali e le amministrazioni comunali.Un aspetto cruciale della partnership è l’assistenza fornita agli enti locali nella creazione di sistemi alimentari territoriali robusti e inclusivi. Questo implica l’elaborazione di politiche alimentari innovative, l’implementazione di iniziative di educazione alimentare e la promozione di processi partecipativi che coinvolgano tutti gli attori del territorio, dai produttori ai consumatori, dalle scuole alle istituzioni. L’obiettivo è costruire filiere corte, sostenibili e capaci di valorizzare le risorse locali, riducendo l’impatto ambientale e rafforzando l’economia locale.La partnership si inserisce a pieno titolo nell’ambito dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, con un’attenzione particolare all’obiettivo numero 2, che mira a sconfiggere la fame e promuovere l’agricoltura sostenibile. I comuni, riconosciuti come attori chiave in questo processo, stanno già attuando numerose iniziative, che vanno dalla gestione responsabile delle mense scolastiche alla promozione di orti urbani, dalla garanzia dell’accesso all’acqua potabile alla valorizzazione delle tradizioni enogastronomiche e al sostegno di un turismo consapevole e rispettoso dell’ambiente.Barbara Nappini, presidente di Slow Food Italia, sottolinea l’importanza dei comuni come motore di un cambiamento profondo e diffuso, un cambiamento che parte dal basso e coinvolge attivamente la comunità locale. I sistemi alimentari promossi da Slow Food – locali, decentralizzati e partecipativi – si dimostrano strumenti potenti per generare circuiti virtuosi basati sulle relazioni e sulla fiducia reciproca.La collaborazione tra la Rete dei Comuni Virtuosi, Slow Food e ASviS rappresenta un’ulteriore conferma della condivisione di valori, obiettivi e dell’impegno a contribuire al raggiungimento degli Obiettivi dell’Agenda 2030. Samir de Chadarevian, responsabile delle Buone Pratiche ASviS, esprime la convinzione che questa rete di collaborazione permetterà di raggiungere risultati significativi e tangibili, accelerando la transizione verso un futuro più sostenibile e giusto per tutti. La sfida è ambiziosa, ma la sinergia tra questi attori chiave del territorio offre una prospettiva concreta di cambiamento positivo e duraturo.

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