Trent’anni fa, l’intuizione di Carlin e l’azione visionaria di Petrini hanno gettato le basi per un progetto ambizioso: un ponte tra piccoli produttori eccezionali e un pubblico sempre più consapevole.
Un’iniziativa che celebrava il coraggio di chi, in luoghi spesso impervi, sceglie di coltivare un legame profondo con la terra e di preservare tradizioni secolari.
Come sottolinea Paolo Bongioanni, Assessore all’Agricoltura e Cibo della Regione Piemonte, quel messaggio fondante risuona oggi con una forza ancora maggiore, in un’epoca segnata da crescenti preoccupazioni per la sicurezza alimentare e da una crescente domanda di trasparenza.
La sfida attuale non è semplicemente quella di garantire la sicurezza dei prodotti, ma di promuovere la resilienza e la crescita sostenibile delle imprese agroalimentari.
Si tratta di un delicato equilibrio tra la tutela della salute pubblica, un imperativo imprescindibile, e la salvaguardia di un inestimabile patrimonio culturale, imprenditoriale e territoriale.
Questo patrimonio non è costituito solo da aziende, ma da un tessuto di saperi, di tecniche artigianali, di paesaggi antropizzati che rappresentano la quintessenza dell’identità piemontese e italiana.
L’approccio regionale si fonda su una strategia articolata.
In primo luogo, si prevede un rafforzamento dei controlli, esercitati dalle Aziende Sanitarie Locali (ASL) in stretta collaborazione con la Regione.
Questi controlli non saranno indiscriminati, bensì calibrati e modulati in funzione della tipologia di azienda e delle peculiarità della filiera produttiva.
L’obiettivo non è punire, ma prevenire e migliorare, fornendo ai produttori gli strumenti e le competenze necessari per adottare pratiche sempre più sicure e sostenibili.
Parallelamente, si pone l’enfasi sulla comunicazione trasparente e accessibile.
Il consumatore moderno non è solo un acquirente, ma un cittadino informato che esige chiarezza e responsabilità.
È fondamentale fornire informazioni complete e comprensibili sull’origine, la lavorazione e le caratteristiche dei prodotti, consentendo ai consumatori di fare scelte consapevoli.
In questo contesto, si incoraggia la volontarietà dei produttori nell’inserimento di informazioni aggiuntive sull’etichetta, riguardanti potenziali allergeni o altre categorie di rischio, promuovendo una cultura della trasparenza e della fiducia.
Questo processo di informazione deve essere continuo e dinamico, adattandosi ai mutamenti tecnologici e alle nuove esigenze del mercato, per garantire che il consumatore sia sempre al centro dell’attenzione.