La disputa commerciale con gli Stati Uniti si configura come una sfida complessa per l’Italia, e la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha risposto con un intervento a sorpresa, trasformando il Tavolo del Vino a Palazzo Chigi in un’arena di confronto e rassicurazioni. L’obiettivo dichiarato è quello di erigere un argine protettivo per la filiera vitivinicola italiana, un settore ritenuto insostituibile e cruciale per l’identità nazionale.Il messaggio è chiaro: è necessario un’opera di sensibilizzazione verso gli americani, per far comprendere il valore inestimabile di prodotti italiani unici, difficilmente replicabili da altre produzioni. Questo impegno si inserisce in una strategia più ampia, volta a salvaguardare un patrimonio che incarna lo stile di vita e la dieta mediterranea, elementi distintivi dell’italian lifestyle.La presidente ha garantito agli imprenditori del settore un sostegno governativo attivo, operando all’interno dei limiti imposti dagli accordi quadro internazionali, con l’ambizioso obiettivo di raggiungere intese che prevedano l’azzeramento dei dazi. Parallelamente, si sta valutando l’avvio di una campagna istituzionale volta a incentivare i consumi interni, promuovendo un approccio responsabile, soprattutto tra le nuove generazioni. Questa iniziativa si affianca a sforzi di promozione sui mercati internazionali, mirati a valorizzare il “Made in Italy”.L’azione governativa si presenta dunque su due fronti: la difesa del settore a livello globale, minacciato sia dalle barriere commerciali statunitensi che dalle tendenze proibizioniste in Europa, e la ricerca di un consenso interno, rafforzando la coesione tra gli attori del settore. La presenza congiunta del ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, del ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, e del sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato, testimonia l’importanza attribuita a questa sfida.Il governo riconosce il ruolo fondamentale del settore vitivinicolo non solo per l’economia nazionale, ma anche per la reputazione dell’Italia nel mondo. L’incontro al Tavolo del Vino, coordinato da Piero Mastroberardino, ha suscitato apprezzamento da parte delle principali organizzazioni di categoria, come Assoenologi, Confagricoltura, Cia, Copagri, Confcooperative-Fedagripesca, Coldiretti, Filiera Italia e Fivi.Nonostante le rassicurazioni, le prospettive per il futuro del comparto vitivinicolo restano complesse. Riccardo Cotarella, presidente di Assoenologi, ha sottolineato la necessità di affrontare la disparità tra offerta e domanda, acuita da una produzione prevista in aumento di almeno il 10%.Le proposte emerse al tavolo sono variegate: dall’Uiv, che sollecita una riduzione delle produzioni attraverso il blocco delle nuove autorizzazioni di vigneti, a Fedagripesca Confcooperative, che considera indispensabile una campagna istituzionale. Fedagripesca Confcooperative ha inoltre auspicato investimenti nella promozione, accelerazione nella stipula di accordi di libero scambio, misure di stoccaggio e semplificazioni burocratiche. Coldiretti, forte nel suo ruolo di pressione sul governo, chiede finanziamenti per la distillazione straordinaria, sgravi fiscali per investimenti in sostenibilità, sostegno all’enoturismo e l’istituzione di un tavolo permanente presso il Masaf dedicato alla promozione e comunicazione. La sfida, quindi, non è solo commerciale, ma richiede una visione strategica a lungo termine per preservare un patrimonio culturale ed economico di inestimabile valore.