L’erbazzone reggiano, emblema gastronomico della provincia di Reggio Emilia, si appresta a sigillare il suo percorso di valorizzazione con il riconoscimento ufficiale di Indicazione Geografica Protetta (IGP).
La pubblicazione della domanda di registrazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea segna una tappa cruciale, aprendo una finestra temporale di tre mesi durante la quale enti e privati possono presentare eventuali osservazioni o contestazioni.
Il completamento positivo di questo iter lo consacrerebbe come la quarantesima quinta denominazione DOP e IGP dell’Emilia-Romagna, un ulteriore tassello nell’illustre mosaico delle eccellenze regionali.
L’annuncio, diffuso dalla Regione, sottolinea come questa procedura non si limiti a un mero atto formale, bensì a un investimento strategico per il territorio.
L’IGP non solo accresce il prestigio del prodotto a livello nazionale ed europeo, ma erige una barriera legale contro le imitazioni e le contraffazioni, garantendo ai consumatori l’autenticità e la qualità dell’erbazzone reggiano.
L’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi, ha evidenziato come il riconoscimento sia fondamentale per sostenere le filiere locali, premiando il lavoro degli agricoltori e dei produttori artigianali, custodi di un sapere secolare.
L’erbazzone reggiano, più che una semplice torta salata, rappresenta un’espressione tangibile del legame tra uomo e terra.
La sua ricetta, tramandata di generazione in generazione, affonda le radici in una tradizione contadina profondamente legata alla stagionalità e all’utilizzo di ingredienti locali.
La sua preparazione richiede l’utilizzo di due sfoglie sottili di pasta brisè, rigorosamente non lievitata, che racchiudono un generoso ripieno a base di erbe spontanee, raccolte nella ricca campagna reggiana, e impreziosito dalla sapienza del Parmigiano Reggiano, altro pilastro dell’agroalimentare emiliano.
La vastità del territorio provinciale di Reggio Emilia costituisce l’area di produzione delimitata, sottolineando l’importanza del microclima, del suolo e delle pratiche agricole locali nel conferire all’erbazzone le sue caratteristiche organolettiche uniche.
L’IGP non solo tutela la ricetta tradizionale, ma anche le tecniche di lavorazione e il legame indissolubile con l’identità culturale e territoriale che la contraddistingue, assicurando che ogni boccone continui a raccontare la storia di una terra ricca di storia, passione e autenticità.
Il riconoscimento I.
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si configura quindi come un investimento nel futuro, un atto di responsabilità verso le nuove generazioni e un omaggio alle radici che rendono l’erbazzone reggiano un tesoro da custodire e valorizzare.



