Il settore dell’ortofrutta italiana ha inaugurato il 2024 con una dinamica di crescita significativa, come evidenziato dai dati Istat elaborati da Fruitimprese. Il primo semestre si distingue per un’espansione dell’export che si manifesta sia in termini di volume (+7,7%) che di valore (+14,1%), segnando una ripresa vigorosa rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Questo andamento positivo si riflette anche nel saldo della bilancia commerciale, che, pur con l’aumento delle importazioni (+0,3% in quantità e +13,3% in valore), si attesta a 59,102 milioni di euro, un incremento sostanziale (+87,4%) rispetto al 2023. L’ammontare delle importazioni supera ancora le esportazioni in termini di tonnellate, con una differenza di 195.949 tonnellate, ma il trend generale indica una ripresa del settore.Particolarmente incoraggiante è la performance della frutta fresca, che registra una crescita a due cifre sia in termini di volume (+22%) che di valore (+26,5%). La mela, vero motore di questa crescita, ha superato la soglia delle 500.000 tonnellate a metà anno, generando oltre 676 milioni di euro di valore, grazie a un aumento del volume del 24,67% e del valore del 22,25%. Anche il kiwi, con incrementi rispettivamente del 18,23% e del 31,46%, e le fragole (+24,82% e +21,68%) contribuiscono in maniera significativa. Notevole è l’impennata delle pere, che raggiungono una crescita a tre cifre (+159,27% e +120,85%), segno di una ritrovata competitività o di fattori contingenti che ne hanno favorito la domanda. Anche gli agrumi, con un aumento più contenuto ma comunque positivo (+6,9% e +16,4%), e la frutta secca (+12,9% e + 23,9%) confermano la solidità del comparto.L’importazione, pur mantenendo volumi sostanzialmente stabili (+0,3%), registra un aumento del valore del 13,3%, trainata principalmente da agrumi (+21,5%) e frutta secca. La domanda di banane e ananas si mantiene costante rispetto al primo semestre del 2023, mentre il pomodoro, soprattutto in termini di volume, subisce una diminuzione. Si distingue invece per una crescita significativa l’avocado, che con +9,67% in volume e +22,76% in valore, supera quasi tutti gli altri frutti tropicali, a eccezione delle banane, testimoniando un cambiamento nei gusti dei consumatori e una maggiore apertura verso prodotti esotici.Nonostante il quadro positivo, il presidente di Fruitimprese, Marco Salvi, esprime preoccupazione per le recenti decisioni della Commissione Europea, che rischiano di compromettere la competitività del settore. La previsione di un accesso a dazio zero per i prodotti statunitensi nel mercato europeo pone i produttori italiani in una posizione di svantaggio diretto. Contestualmente, l’imposizione di un dazio del 15% sui kiwi esportati verso gli Stati Uniti, unica voce di esportazione significativa verso l’Oceano, penalizza ulteriormente il settore. Questa “deriva autolesionistica”, come la definisce Salvi, richiede un’urgente revisione delle politiche commerciali europee per tutelare la produzione italiana e garantire un futuro sostenibile per il comparto ortofrutticolo. Si apre quindi uno scenario di incertezza che pone l’attenzione sulla necessità di strategie di resilienza e di una maggiore difesa degli interessi nazionali a livello europeo.