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venerdì 5 Dicembre 2025

Cucina Italiana, l’UNESCO pronta a valutarla: un’occasione unica per l’Italia.

La candidatura della cucina italiana a patrimonio immateriale dell’umanità, un’aspirazione che anima il settore da tempo, si appresta a raggiungere un punto cruciale.
La valutazione tecnica preliminare, espressione di un’analisi approfondita condotta da esperti, è ormai pronta per essere sottoposta all’attenzione del Comitato intergovernativo UNESCO, che si riunirà a Nuova Delhi, in India, dall’8 al 13 dicembre.
Questa decisione segna un passo fondamentale in un percorso che non si limita a celebrare la gastronomia, ma ne riconosce il valore culturale, sociale ed economico, legandolo indissolubilmente al territorio, alle tradizioni e all’identità italiana.

L’impatto di un riconoscimento UNESCO si preannuncia significativo, e va ben oltre la semplice vetrina promozionale.
Le proiezioni elaborate da Fiepet Confesercenti, basate su dati provenienti da fonti autorevoli come Banca d’Italia, Unioncamere e Movimprese, suggeriscono un incremento immediato delle presenze turistiche.
Si stima una crescita iniziale compresa tra il 6% e l’8% nei primi anni successivi al riconoscimento, un effetto traino alimentato dall’aumento dell’interesse globale verso l’Italia e le sue eccellenze culinarie.
Successivamente, la crescita si stabilizzerebbe in una percentuale più contenuta, tra il 2% e il 3% nell’arco dei cinque anni seguenti, testimoniando una sostenibilità nel tempo dell’attrattiva generata.
Tuttavia, il valore di una tale designazione non si esaurisce in meri numeri.
Si tratta di un potente strumento di valorizzazione del patrimonio agroalimentare italiano, incentivando la salvaguardia di ricette tradizionali, la tutela dei prodotti DOP e IGP, e la promozione di pratiche agricole sostenibili.

Il riconoscimento UNESCO contribuirebbe a rafforzare l’immagine dell’Italia come destinazione turistica di eccellenza, capace di offrire esperienze autentiche e di alta qualità.
Inoltre, l’effetto moltiplicatore si estenderebbe a tutta la filiera, dal produttore agricolo al ristoratore, dall’artigiano del settore alimentare al tour operator.

La designazione UNESCO stimolerebbe lo sviluppo di nuove offerte turistiche enogastronomiche, promuovendo la conoscenza e l’apprezzamento della cucina italiana in tutto il mondo, e favorendo al contempo la creazione di posti di lavoro e la crescita economica nelle regioni italiane.
La candidatura della cucina italiana a patrimonio immateriale dell’umanità rappresenta quindi un’opportunità unica per rafforzare l’identità nazionale, promuovere il turismo sostenibile e valorizzare le eccellenze del territorio.
Un riconoscimento che va ben oltre il semplice cibo, celebrando la storia, la cultura e l’anima dell’Italia.

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