Nel cuore della Basilicata, a Balvano, si è sviluppata una storia industriale di successo che testimonia la capacità di Ferrero di individuare e coltivare un ecosistema di competenze uniche. Sei anni fa, l’azienda ha strategicamente scelto questa area per la realizzazione di una nuova linea produttiva, un investimento audace volto a espandere la propria offerta globale con prodotti innovativi e in rapida ascesa. Questa decisione, come sottolinea Marco Soldi, direttore dello stabilimento, riflette una visione lungimirante e un’analisi approfondita delle potenzialità del territorio lucano.La scelta non è stata casuale. Ferrero ha riconosciuto a Balvano un patrimonio di conoscenze e abilità specialistiche, un know-how specifico che si rivelava fondamentale per l’ingresso nel settore dei prodotti da forno e dei biscotti, un segmento di mercato in continua evoluzione. L’impegno economico è stato significativo: 200 milioni di euro sono stati impiegati per modernizzare la struttura esistente, ottimizzando le utilities, implementando soluzioni ergonomiche e migliorando la qualità dell’ambiente di lavoro per i dipendenti.L’infrastruttura è stata concepita per massimizzare l’efficienza e la flessibilità, consentendo l’introduzione di due nuove linee produttive che operano oggi a piena capacità. Questi impianti sono il motore di un’espansione globale, con prodotti che raggiungono mercati in tutto il mondo e registrano una crescita costante, indicatori tangibili del successo dell’investimento.Le radici di Ferrero a Balvano affondano nel 1987, segnando l’inizio di un percorso di crescita e sviluppo che ha portato alla creazione di oltre 700 posti di lavoro. L’area industriale lucana si è specializzata nella produzione di otto referenze di prodotti dolciari, alcune delle quali – Nutella Biscuits e i primi due Kinder Brioss – vantano un’esclusiva mondiale. Questa specializzazione testimonia la capacità dell’azienda di innovare e di offrire al mercato prodotti unici e apprezzati. L’impegno di Ferrero a Balvano non si limita alla creazione di posti di lavoro, ma si estende al sostegno della comunità locale, contribuendo allo sviluppo socio-economico del territorio e valorizzando le sue risorse umane. L’iniziativa “Kinder Joy of Moving” con i ragazzi di Save the Children ne è un esempio concreto.