La Negroni Week, celebrazione globale di un cocktail che incarna l’eleganza intramontabile e l’ingegno della mixology italiana, si appresta a illuminare il panorama enogastronomico mondiale dal 22 al 28 settembre.
Un’occasione per riscoprire e reinterpretare il Negroni, un drink dal colore rubino intenso, risultato armonioso di vermouth rosso, bitter aromatico e gin, e per esplorarne le innumerevoli variazioni creative proposte da bar e ristoranti in ogni angolo del pianeta.
La genesi di questo iconico cocktail affonda le radici in un contesto storico affascinante, avvolto da un alone di mistero e leggenda.
L’attribuzione della sua invenzione al conte Camillo Negroni, figura raffinata originaria di Fiesole, è ampiamente riconosciuta dagli studiosi e dagli esperti del settore, collocando la sua nascita tra il 1919 e il 1920.
La narrazione più accreditata lo vede protagonista negli anni Venti, assiduo frequentatore del Caffè Casoni, situato in Via de’ Tornabuoni a Firenze.
Questo locale, erede dell’attività del già esistente Caffè Giacosa, rappresentava un punto di riferimento per l’aristocrazia e l’alta borghesia fiorentina.
Desideroso di variare la monotonia del suo solito aperitivo Americano, il conte Negroni chiese al barman – le fonti discordano tra Angelo Tesauro e Fosco Scarselli – di sostituire il seltz con una dose di gin, gesto che rifletteva il suo recente soggiorno a New York, città simbolo dell’innovazione e della modernità.
Questa audace modifica diede vita a un nuovo cocktail, inizialmente denominato “Americano alla moda del conte Negroni,” per poi essere consacrato con il nome del suo ispiratore.
La Negroni Week, nata nel 2013 per iniziativa della rivista Imbibe, ha rapidamente conquistato il mondo, passando da un coinvolgimento iniziale di soli 120 locali a una partecipazione globale che ne testimonia la popolarità.
Questa iniziativa non è solo una celebrazione del Negroni, ma anche un’opportunità per generare un impatto sociale positivo.
Finora, la Negroni Week ha raccolto oltre 5 milioni di dollari, destinati a sostenere organizzazioni benefiche impegnate in cause cruciali.
L’edizione 2025 è particolarmente significativa, poiché le risorse raccolte saranno direttamente indirizzate alla missione di Slow Food, un’organizzazione internazionale impegnata nella promozione di un sistema alimentare giusto, buono e sostenibile, volto a preservare la biodiversità, proteggere le tradizioni culinarie locali e garantire un futuro migliore per tutti.
La celebrazione si configura così come un atto di responsabilità sociale, che unisce il piacere del buon bere alla consapevolezza delle sfide globali che ci attendono.