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mercoledì 10 Settembre 2025

Crisi a Terre d’Oltrepò: Commissario Straordinario per il Salvataggio

Il tessuto vitivinicolo dell’Oltrepò Pavese affronta una fase cruciale, segnata dall’intervento straordinario del Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Luigi Zincone è stato designato commissario straordinario, dotato di ampi poteri, con l’obiettivo primario di assicurare la continuità operativa della cooperativa Terre d’Oltrepò, un’entità di rilevanza strategica per l’intero territorio. Questa decisione, formalizzata in una nota ufficiale, fa seguito a un’approfondita ispezione ministeriale condotta dalla Direzione Generale per i Servizi di Vigilanza, la cui conclusione è datata 31 luglio.La cooperativa Terre d’Oltrepò, fondata nel 2008 attraverso una complessa operazione di aggregazione tra la Cantina Sociale Intercomunale di Broni e la Cantina di Casteggio, entrambe situate nella provincia di Pavia, si trova oggi ad affrontare una profonda crisi multifattoriale. Le difficoltà non sono riconducibili a una singola causa, ma derivano da una combinazione di fattori economici, finanziari e gestionali che hanno compromesso la sua stabilità. La riduzione dei volumi di produzione, esacerbata da dinamiche interne di forte tensione, si è materializzata in un rischio concreto legato alla vendemmia imminente, un momento cruciale per il settore. Questa situazione di emergenza ha portato alle dimissioni del consiglio di amministrazione, rendendo impossibile la sua ricostituzione e configurando un quadro di profonda incertezza.L’intervento commissariale si configura come una misura volta a scongiurare la liquidazione dell’azienda e a preservare un patrimonio vitivinicolo di inestimabile valore, non solo dal punto di vista economico, ma anche culturale e sociale. La nomina di Zincone rappresenta un primo, significativo passo verso una profonda riorganizzazione aziendale, mirata a risanare i bilanci, a ripristinare la fiducia dei soci e a garantire la raccolta delle uve, elemento imprescindibile per la sopravvivenza dell’attività. Massimo Marangon, rappresentante della Uila-Uil di Pavia, ha espresso viva soddisfazione per la decisione ministeriale, riaffermando l’importanza di una gestione straordinaria come unica soluzione percorribile per evitare il collasso dell’azienda. La prospettiva di un futuro sostenibile per Terre d’Oltrepò passa ora attraverso una complessa fase di analisi, di risanamento e di ridefinizione strategica, che dovrà coinvolgere tutti gli attori coinvolti, dai produttori agli indici del territorio, per rilanciare l’immagine e la competitività di un marchio vitivinicolo con radici profonde nella tradizione oltrepavese. La sfida è quella di trasformare un momento di crisi in un’opportunità di rinnovamento e di crescita per l’intero settore.

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