Nel biennio 2026-2027, il prestigioso riconoscimento di Città Italiana del Vino sarà conferito a due territori distinti e rappresentativi della ricchezza vitivinicola nazionale: il Vulture, cuore pulsante della Basilicata, e l’area Conegliano Valdobbiadene, gioiello veneto patria del Prosecco Superiore DOCG.
Questa designazione, promossa dall’Associazione Nazionale Città del Vino, un’organizzazione che abbraccia oltre cinquecento comuni italiani legati alla viticoltura, giunge a coronamento di un percorso iniziato nel 2021 e volto a celebrare la cultura del vino in tutte le sue sfaccettature.
Il riconoscimento non si limita a un mero apprezzamento della qualità enologica, ma si propone come un vero e proprio progetto di valorizzazione integrata.
Esso implica la realizzazione di un programma articolato di attività che intersecano enoturismo, promozione culturale, tutela ambientale, sviluppo socioeconomico e salvaguardia del patrimonio, materiale e immateriale, che ruota attorno alla vite e al vino.
L’obiettivo primario è l’esaltazione delle specificità locali, dell’identità culturale profondamente radicata nella tradizione vitivinicola e dell’impatto positivo che essa esercita sulla società, sull’economia locale, sulla gastronomia, sul paesaggio e sull’economia stessa del territorio.
Secondo Angelo Radica, presidente dell’Associazione Città del Vino, l’assegnazione congiunta del titolo a Vulture e Conegliano Valdobbiadene, decisione maturata dal Consiglio Nazionale, rappresenta un’opportunità unica.
Entrambi i territori, pur distanti geograficamente, presentano profili distintivi di eccellenza, e la loro affiancamento crea un esperimento innovativo.
Si prospetta un modello collaborativo in cui eventi e iniziative saranno co-organizzati, favorendo un reciproco arricchimento culturale e tecnico tra le filiere vinicole del Sud e del Nord Italia.
Questo approccio mira a generare sinergie e a promuovere una visione più ampia e inclusiva della cultura del vino a livello nazionale.
La candidatura del Vulture è stata presentata da un consorzio di quattordici comuni, profondamente legati all’Aglianico del Vulture, un vitigno autoctono di grande pregio.
Analogamente, anche a Conegliano Valdobbiadene, il percorso di candidatura è stato portato avanti da un gruppo di quattordici comuni, uniti dall’orgoglio di rappresentare il Prosecco Superiore DOCG, un simbolo del Made in Italy nel mondo.
Entrambi i territori accolgono il testimone dai Castelli Romani, che attualmente detiene il prestigioso riconoscimento e che continuerà a rappresentare l’eccellenza vitivinicola italiana nel corso del 2025.
La successione simboleggia il continuo ricambio e la diffusione della cultura del vino in tutto il Paese.



