La Capra Cilentana: Un Patrimonio di Salute, Tradizione e ResilienzaIl Cilento, terra di storia millenaria e custode di un patrimonio gastronomico inestimabile, ha recentemente celebrato la capra come pilastro fondamentale della sua identità e del suo futuro. Un convegno organizzato da Tenuta Principe Mazzacane, nell’ambito del progetto Vis Capra, ha riunito esperti, produttori e appassionati per esplorare il ruolo cruciale della capra nera cilentana, un animale profondamente legato al territorio e alla cultura locale.L’attenzione si è concentrata sulla straordinaria versatilità della capra cilentana, ben oltre la semplice produzione di latte e formaggi. Le ricerche presentate, derivanti da un progetto avviato nel 2018, hanno evidenziato come il latte di capra, grazie alla sua composizione unica, possa contribuire positivamente alla fertilità umana, un dato scientificamente interessante e che apre nuove prospettive per la ricerca nutrizionale. La sua digeribilità, grazie alla dimensione ridotta delle molecole di caseina e alla minore quantità di lattosio rispetto al latte vaccino, lo rende un’alternativa preziosa per chi soffre di intolleranze alimentari, senza rinunciare all’apporto di proteine e vitamine essenziali A e B.La maestria artigianale della Tenuta Principe Mazzacane ha poi svelato la ricchezza di prodotti derivati, testimoniando la capacità di trasformazione del latte in eccellenze uniche: dal tradizionale Cacioricotta, da preservare come simbolo del territorio, alle innovative Lingue di capra (un omaggio alla mozzarella campana), il Montestella con la sua inconfondibile nota affumicata derivante dall’utilizzo del carbone vegetale, la Riggiola, un formaggio semistagionato a pasta molle, il Roccaforte, un formaggio erborinato dal sapore intenso, e una linea di yogurt dal gusto delicato.Il convegno ha offerto anche l’opportunità di valorizzare altre eccellenze del territorio, con le degustazioni di vini autoctoni presentati da Rosario Liguori dell’azienda Cobellis, degli oli extra vergini della Cooperativa Nuovo Cilento, e dei pregiati tartufi dell’azienda Maurici di Orria.L’importanza del pascolo controllato, elemento chiave per la salvaguardia del paesaggio e la biodiversità locale, è stata al centro della discussione. Il pascolamento, infatti, non solo garantisce la qualità del latte, ma contribuisce attivamente alla salute del suolo attraverso un processo naturale di rigenerazione, favorito dal “camminamento” dell’animale. La selezione genetica, guidata da Annacarla Tredici e Andrea Giuliano, ha permesso di ottenere un latte di qualità superiore e una resa maggiore nella produzione casearia.Nonostante i benefici evidenti, la gestione del pascolo rappresenta ancora una sfida, richiedendo un impegno comune da parte di tutti i Comuni per garantire un accesso regolamentato e sostenibile. La capra nera, un tempo simbolo di prosperità e legata alla mitologia locale, è stata progressivamente abbandonata nel corso del XX secolo, ma il convegno ha acceso un faro su questo patrimonio zootecnico e culturale, proponendo una visione di sviluppo agricolo e turistico integrato.La riscoperta e valorizzazione della capra cilentana non è solo una questione di sopravvivenza di una razza autoctona, ma rappresenta un investimento nel futuro del territorio, un modo per preservare la sua identità e promuovere un modello di sviluppo sostenibile che coniuga tradizione, innovazione e rispetto per l’ambiente. Il convegno ha visto la partecipazione di figure di spicco del mondo accademico, giuridico e politico, sottolineando l’importanza di un approccio multidisciplinare per affrontare le sfide legate alla gestione del territorio e alla valorizzazione delle risorse locali.