I terrazzamenti a secco della Costiera Amalfitana, un mosaico antropico di pietra e vegetazione che si adagia sulle ripide pendici a picco sul mare, si sono distinti come espressione unica di ingegno umano e sostenibilità agricola, ottenendo il prestigioso riconoscimento di Patrimonio Agricolo e Culturale del Mondo da parte della FAO. Questa designazione, condivisa con altri due siti esemplari in Giappone, sancisce la loro eccezionale importanza a livello globale, arricchendo il panorama dei “Globally Important Agricultural Heritage Systems” (GIAHS), un catalogo che ne conta oggi 102 in ben 29 nazioni.La Costiera Amalfitana, con i suoi limoni profumati, gli ulivi secolari e i vigneti terrazzati, incarna un rapporto millenario tra uomo e natura. La sua storia agricola è una narrazione di resilienza e adattamento: intere famiglie hanno, generazione dopo generazione, modellato il territorio attraverso un sapiente sistema di terrazzamenti, creando un paesaggio unico che combina la produzione agricola con la conservazione del suolo e la valorizzazione del microclima. La tecnica della costruzione a secco, che non impiega malte o altri leganti, testimonia una profonda conoscenza dei materiali locali e un’abilità ingegneristica che si tramanda oralmente. Ogni pietra, accuratamente posizionata, contribuisce a creare una struttura stabile e duratura, capace di contrastare l’erosione e di trattenere l’acqua piovana.L’inclusione dei terrazzamenti amalfitani nell’elenco dei GIAHS si affianca ad altri siti italiani di straordinaria rilevanza agricola, quali gli ulivi da tavola dell’area di Assisi e Spoleto e le vigne del Soave, già riconosciuti nel 2018. Questo riconoscimento non è solo un motivo di orgoglio nazionale, ma anche un potente strumento di promozione e conservazione di un patrimonio culturale e ambientale inestimabile. Esso sottolinea l’importanza di sostenere le pratiche agricole tradizionali, di proteggere la biodiversità locale e di sensibilizzare le nuove generazioni sul valore della sostenibilità e della tutela del paesaggio. La designazione invita, inoltre, a un ripensamento profondo del nostro rapporto con il cibo e con la terra, promuovendo un modello di sviluppo agricolo più rispettoso dell’ambiente e delle comunità locali. L’eredità dei terrazzamenti amalfitani, dunque, si proietta verso il futuro, come esempio di come l’ingegno umano, in armonia con la natura, possa generare bellezza, prosperità e resilienza.