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venerdì 26 Settembre 2025

Sardegna, un tesoro enologico: 17 Tre Bicchieri 2026

La Sardegna si conferma un tesoro enologico di inestimabile valore, come testimoniato dall’assegnazione di 17 prestigiosi Tre Bicchieri da parte del Gambero Rosso nella guida Vini d’Italia 2026.
Questo riconoscimento non è solo un elogio al lavoro di cantinieri e viticoltori, ma anche un indicatore della ricchezza e della diversità del panorama vitivinicolo isolano, un mosaico di tradizioni secolari e sperimentazioni innovative.

Le nuove acquisizioni brillano accanto ai vini già affermati, delineando un’evoluzione costante e una ricerca di eccellenza che anima le cantine sarde.

Il Cannonau di Sardegna Perdas Longas di Francesco Cadinu e il Cannonau di Sardegna Nepente di Oliena Hospes Riserva di Iolei emergono come simboli di questa nuova stagione, interpretando il vitigno autoctono con personalità distinte e inaspettate.

Anche il Vermentino, in entrambe le denominazioni Gallura e Sardegna, continua a conquistare il palcoscenico, con espressioni che spaziano da quelle più classiche a quelle più audaci, come il Vermentino di Gallura Superiore Kramori di Saraja e il Vermentino di Sardegna Rafìa di Santa Maria La Palma.
Tra i vini che consolidano il loro prestigio, spiccano nomi storici come il Turriga di Argiolas, il Marchese di Villamarina di Sella e Mosca e il Vermentino di Sardegna Tuvaoes di Cherchi, testimoni di una tradizione viticola radicata nel territorio e capace di generare vini iconici.

L’elenco completo dei Tre Bicchieri 2026 rivela una gamma impressionante di vini, da Alghero Cabernet Marchese di Villamarina Ris.
a Vermentino di Sardegna Tuvaoes, passando per interpretazioni uniche di Cannonau come Tèrruas Ris.

di Su’Entu e Nuracada Bovale di Audarya.
La varietà di produttori, da realtà consolidate a nuove realtà emergenti, sottolinea la vitalità del settore vitivinicolo sardo.
L’identità del vino sardo si plasma attraverso una straordinaria ampiezza di vitigni.
Il Cannonau, con le sue declinazioni che spaziano dalle versioni più robuste e strutturate a quelle più fresche e contemporanee, è indubbiamente il protagonista, ma anche i Vermentini, con le loro note aromatiche uniche e la loro versatilità, contribuiscono in maniera significativa al profilo enologico dell’isola.

Non mancano poi espressioni meno conosciute ma altrettanto preziose come la Vernaccia di Oristano, il Carignano, la Monica, il Semidano, il Bovale e il Cagnulari, ognuno dei quali racconta una storia del territorio e delle sue tradizioni agricole.

Questa ricchezza viticola non è solo un patrimonio da custodire, ma anche un’opportunità per continuare a innovare e a promuovere la Sardegna come un’eccellenza enologica riconosciuta a livello internazionale.
La guida Vini d’Italia 2026 è una fotografia eloquente di questo percorso di crescita e di valorizzazione del vino sardo, un invito a scoprire e apprezzare la sua autenticità e la sua unicità.

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