La Vendemmia in Sardegna: Un Mosaico di Qualità, Sfide e Nuove TendenzeLa vendemmia 2024 si apre in Sardegna con un quadro complesso e ricco di sfaccettature, delineando un’annata che promette vini di pregio, ma che ha dovuto affrontare ostacoli significativi. Le prime rilevazioni indicano una qualità eccellente su tutte le varietà vitate, un segnale positivo che risuona in tutta l’isola. Mariano Murru, presidente di Assoenologi, sottolinea come il Vermentino, varietà di punta e ampiamente richiesta dai mercati internazionali, si distingua per una qualità eccezionale. La produzione complessiva, pur rimanendo in linea con le tre annate precedenti, non ha raggiunto le previsioni iniziali di un incremento del 5%, a causa di un contesto climatico inatteso.Il deficit idrico, particolarmente severo nella fascia occidentale dell’isola, sia a nord che a sud, si rivela il fattore determinante nel disattare le aspettative di aumento della produzione. Questo problema è stato esacerbato da problematiche fitosanitarie, legate alla peronospora, e da eventi meteorologici avversi, come la grandine, che hanno lasciato un’impronta visibile nel paesaggio viticolo, creando una frammentazione della raccolta.Nonostante queste difficoltà, il ritorno delle piogge di Ferragosto ha contribuito a esaltare le caratteristiche organolettiche del Cannonau, come evidenziato da Gianni Lovicu di Agris Sardegna. L’annata si configura quindi come un equilibrio delicato: una promessa di alta qualità, compromessa, in alcune aree, da una minore produttività.L’accelerazione della maturazione delle uve, dovuta alle temperature elevate e alla mancanza di precipitazioni durante i mesi estivi, è un fenomeno osservato in tutta l’isola, sebbene con intensità variabile. Giovanni Pinna, direttore generale di Sella e Mosca, sottolinea come l’assenza di irrigazioni di soccorso, legata alla scarsità idrica del bacino del Cuga, abbia ulteriormente accentuato questa tendenza. Tuttavia, lo stato fitosanitario generale appare, per ora, favorevole, e la speranza è che un andamento climatico mite possa contribuire a garantire un buon risultato finale.Un’evoluzione significativa riguarda le pratiche di vendemmia. Tradizionalmente, in Sardegna, si procedeva dalla raccolta degli spumanti ai bianchi, per poi passare ai rosati e infine ai rossi. Oggi, si osserva una crescente tendenza alla pre-vendemmia dei rossi, una scelta dettata da esigenze di mercato. Piero Cella, della cantina Quartomoro, spiega come il calo dei consumi di vino rosso e l’aumento della domanda di vini bianchi, spumanti e frizzanti stiano spingendo le aziende a produrre vini più leggeri, freschi e bevibili, pur preservando l’identità aromatica e la ricchezza tipiche dei vini sardi.Infine, l’attenzione si rivolge al Cannonau, un vitigno autoctono sempre più apprezzato sui mercati internazionali, in particolare negli Stati Uniti, per la sua intensità cromatica e la sua struttura corposa. Giovanni Pinna sottolinea come le condizioni stagionali favorevoli abbiano contribuito a esaltare le caratteristiche qualitative di questo vino bandiera, consolidandone la posizione di eccellenza nel panorama vitivinicolo sardo. L’annata 2024 si prospetta quindi come un capitolo importante nella storia del vino sardo, un racconto di resilienza, innovazione e ricerca di un equilibrio perfetto tra tradizione e nuove tendenze.