Il settore della grappa italiana si trova a fronteggiare un bivio strategico, reso critico dalle recenti dinamiche commerciali internazionali. Cesare Mazzetti, presidente del Comitato Acquaviti e Liquori di AssoDistil, ha recentemente evidenziato l’urgenza di diversificare i mercati di esportazione, prefigurando una risposta proattiva alle crescenti incertezze geopolitiche.L’attuale dipendenza da determinati mercati, in particolare quelli soggetti a misure protezionistiche, si sta rivelando insostenibile. L’imminente decisione di agosto, relativa alla conferma dei dazi doganali del 30% imposti dall’amministrazione statunitense, rappresenta una minaccia concreta e potenzialmente devastante per l’intero comparto. Un aumento così significativo delle barriere commerciali non solo eroderebbe i margini di profitto delle aziende esportatrici, ma comprometterebbe la sostenibilità economica di un intero settore, con ripercussioni occupazionali significative in diverse regioni italiane.La risposta strategica più logica e prudente consiste nell’esplorare e coltivare nuovi mercati, dove la domanda di distillati di qualità possa essere soddisfatta e le relazioni commerciali possano prosperare in un contesto più stabile. Il Sud America emerge come area geografica particolarmente promettente. La presenza storica di consistenti comunità di origine italiana in molti paesi sudamericani, unita a una cultura radicata nella produzione di bevande distillate simili alla grappa, crea un terreno fertile per l’accoglienza e l’apprezzamento del nostro prodotto di eccellenza.Tuttavia, l’approccio non deve limitarsi alla semplice replica di modelli esistenti. L’opportunità risiede nell’affinare l’offerta, adattandola ai gusti locali e valorizzando l’unicità della grappa italiana: la sua storia, le tecniche di produzione artigianali, la varietà di uve utilizzate e il legame con il territorio. Ciò implica investimenti mirati in attività di promozione, branding e formazione di operatori locali, al fine di creare un ecosistema commerciale solido e duraturo.È fondamentale, inoltre, un impegno congiunto tra istituzioni, associazioni di categoria e imprese, per favorire la condivisione di informazioni, la ricerca di opportunità e la creazione di partnership strategiche. L’esplorazione di accordi commerciali bilaterali, che possano ridurre o eliminare le barriere tariffarie, rappresenta un obiettivo prioritario.La sfida è complessa, ma l’innovazione, la flessibilità e la capacità di adattamento saranno cruciali per garantire la resilienza e la crescita del settore grappae nel lungo termine. L’opportunità di reinventare il nostro approccio all’export non è solo una risposta all’attuale crisi, ma un motore per un futuro più solido e prospero per la grappa italiana nel panorama globale.