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venerdì 5 Dicembre 2025

Slow Food a Perugia-Assisi: cibo e pace, un impegno civile.

La Marcia Perugia-Assisi della Pace e della Fraternità, evento simbolo di impegno civile e dialogo interculturale, vedrà quest’anno una significativa presenza di Slow Food Italia.

Una delegazione composta da circa cinquanta membri, guidata dai vicepresidenti Francesco Sottile e Federico Varazi, e dalla direttrice generale Serena Milano, si unirà al corteo sventolando uno striscione che esprime un imperativo morale: il “Diritto al cibo per tutte e tutti”.

L’adesione non è una semplice partecipazione, ma una dichiarazione di intenti, un monito contro l’uso distorto e perverso del cibo come strumento di conflitto e oppressione.

La realtà contemporanea è segnata da una tragica ricorrenza: i conflitti armati, lungi dall’essere fenomeni isolati, nascono e si alimentano dalla competizione per risorse primarie essenziali.
L’avidità per il controllo di cibo, acqua potabile, terreni coltivabili, giacimenti energetici e minerali strategici, è il motore di una spirale di violenza che dilania il nostro pianeta.
Questa corsa al dominio, giustificata spesso in nome di un’economia di mercato incontrollata e di un consumismo sfrenato, sta erodendo il tessuto stesso della nostra società.

Le conseguenze sono devastanti: deforestazione su larga scala, inquinamento dilagante, sfruttamento del lavoro umano, soffocamento delle voci dissenzienti, escalation di guerre e, nelle forme più estreme, tentativi di cancellazione di interi popoli, con la distruzione della loro storia, della loro identità culturale e del loro legame con la terra.
Partecipare alla Marcia della Pace e della Fraternità rappresenta per Slow Food Italia una coerenza profonda con i propri valori fondanti: la promozione della pace, la giustizia sociale e la garanzia del diritto fondamentale al cibo per ogni essere umano.
L’organizzazione intende sottolineare come fame e conflitti si intreccino in una relazione perversa e auto-perpetuante: la carenza alimentare genera instabilità e violenza, mentre la guerra, a sua volta, distrugge i sistemi alimentari, condannando intere popolazioni alla fame e alla miseria.

La sfida attuale è dunque quella di spezzare questo circolo vizioso, promuovendo modelli di sviluppo sostenibile che mettano al centro il benessere delle persone e la tutela dell’ambiente.

Richiede un ripensamento radicale del sistema alimentare globale, basato sulla sovranità alimentare, la diversità biologica, il commercio equo e solidale e il rispetto dei diritti dei lavoratori agricoli.

L’impegno di Slow Food Italia, come sottolinea Francesco Sottile, membro del consiglio direttivo e partecipante all’Assemblea dell’ONU dei Popoli, è quello di contribuire attivamente a questo cambiamento, promuovendo un futuro in cui il cibo sia un fattore di pace, collaborazione e prosperità condivisa, e non uno strumento di guerra e di dominio.

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