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venerdì 5 Dicembre 2025

Viticoltura Resiliente: Innovazione Italia-Slovenia per un Futuro Sostenibile

La viticoltura, settore agricolo particolarmente sensibile alle variazioni climatiche, necessita di un ripensamento radicale delle pratiche di gestione del suolo e dell’acqua.
A questo proposito, il progetto transfrontaliero Italia-Slovenia Irrigavit ha recentemente concluso le sue attività a Corno di Rosazzo (Udine), offrendo un quadro metodologico innovativo per una viticoltura più resiliente e sostenibile.
Irrigavit, con il coordinamento dell’Università di Udine, ha operato nei Colli Orientali del Friuli e nella regione del Brda, in Slovenia, introducendo un approccio scientifico e integrato che va oltre le tradizionali tecniche di irrigazione.
Il cuore dell’innovazione risiede nell’adozione del “potenziale idrico fogliare” come indicatore primario per la definizione precisa delle irrigazioni di soccorso, consentendo di modulare l’apporto idrico in base alle effettive esigenze della pianta.
L’approccio di Irrigavit non si limita all’irrigazione, ma considera l’ecosistema del vigneto nella sua totalità.

Modelli idrici avanzati, strutturati attorno alle fasi fenologiche della vite – la successione degli eventi biologici che caratterizzano il ciclo di crescita – consentono un intervento mirato, ottimizzando l’utilizzo delle risorse idriche.

Pratiche di inerbimento e sovescio, con l’impiego di miscele di piante specifiche, sono state introdotte per migliorare la ritenzione idrica del terreno, limitare l’erosione e favorire la biodiversità.
Queste tecniche promuovono un ciclo biologico virtuoso, arricchendo il suolo di sostanza organica e migliorandone la capacità di trattenere l’acqua, riducendo così la dipendenza dall’irrigazione artificiale.

Parallelamente, è stato potenziato il monitoraggio dello stress idrico attraverso l’integrazione di tecnologie all’avanguardia, fornendo ai viticoltori dati in tempo reale sulle condizioni delle piante.

La partecipazione attiva di oltre 400 viticoltori, tecnici e studenti, attraverso attività formative dedicate, ha garantito un trasferimento diretto di conoscenze e competenze.

Il Memorandum of Understanding firmato durante la conferenza finale sancisce l’impegno dei partner del progetto a promuovere l’applicazione di queste nuove linee guida, a diffondere le buone pratiche e a integrare i risultati nelle politiche agricole.

La creazione di un gruppo di lavoro italo-sloveno mira a consolidare la collaborazione transfrontaliera e a garantire la continuità delle iniziative.
Come sottolineato dall’Assessore alle Risorse agroalimentari del Friuli Venezia Giulia, Stefano Zannier, un approccio basato su dati scientifici e pianificazione accurata riduce il consumo di acqua, valorizza l’innovazione tecnologica e assicura la produzione di vini di alta qualità, rispondendo efficacemente alle sfide poste dai cambiamenti climatici.
Per Paolo Svilotti, coordinatore di Irrigavit, lo studio approfondito dell’acqua, analizzata in tutte le sue componenti e interazioni con la pianta e l’ambiente circostante, rappresenta un investimento cruciale per il futuro della viticoltura.
L’inerbimento del suolo non è solo una pratica agronomica, ma un elemento chiave per aumentare la resilienza del vigneto, mentre un’irrigazione mirata, calcolata in base alle reali necessità della vite, permette di mantenere l’equilibrio anche in annate caratterizzate da eccessi pluviometrici, contribuendo a una sostenibilità economica ed ecologica duratura.
L’obiettivo finale è quello di trasformare la viticoltura in un modello di agricoltura sostenibile, in armonia con l’ambiente e capace di garantire la qualità e la tipicità dei vini.

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