L’Italia e il Brasile: un connubio enogastronomico in crescita esponenzialeIl fermento enologico italiano si propaga con rinnovato vigore nel cuore del Brasile, come testimoniato dall’evento “I Love Italian Wines” a San Paolo. L’iniziativa, che ha visto la partecipazione di 55 produttori e un ventaglio di oltre 500 etichette, non rappresenta solo un’opportunità commerciale, ma un vero e proprio investimento strategico per il futuro del “made in Italy”. Parole del Console Generale d’Italia, Domenico Fornara, che sottolineano come, in un panorama economico globale in continua evoluzione, la diversificazione dei mercati diventi imperativa.Il Brasile, con la sua popolazione numerosa e in ascesa della classe media, si configura come un interlocutore chiave, soprattutto alla luce del potenziale accordo commerciale tra Unione Europea e Mercosur. Tale intesa, se finalizzata, aprirebbe inediti orizzonti per le eccellenze agroalimentari italiane, con particolare riferimento al settore vitivinicolo, che incarna un patrimonio culturale e economico di inestimabile valore.L’incremento delle importazioni di vino italiano in Brasile, pari al 10% nell’ultimo anno, rivela un mercato ancora in gran parte inesplorato. L’impegno del governo italiano, attraverso il piano di promozione dell’export promosso dal Ministro degli Esteri, Antonio Tajani, si traduce in un sostegno concreto alle imprese vitivinicole, con eventi come “I Love Italian Wines” a stretto contatto con Verona Fiere e Milanez e Milaneze, che fungono da ponti tra produttori e importatori.Milena Del Grosso, direttrice dell’ICE-ITA, ha tracciato un quadro di crescita impressionante: da un modesto inizio, l’evento si è trasformato in una vetrina di biodiversità enologica, con un numero crescente di espositori e regioni italiane rappresentate. La sfida, ora, è consolidare il posizionamento dell’Italia, attualmente al sesto posto tra i fornitori di vino in Brasile, nonostante un export che ha resistito ai dazi, crescendo in media del 10% annuo negli ultimi quattro anni. L’evoluzione del consumatore brasiliano, sempre più attento alla qualità e alla provenienza dei prodotti, richiede un’offerta diversificata e sofisticata, in grado di soddisfare le nuove esigenze del mercato.Oltre alle degustazioni guidate dal sommelier Jorge Lucki, l’evento ha anticipato la quattordicesima edizione della Settimana della Cucina Italiana, un’iniziativa che coinvolgerà venti chef provenienti da ogni regione italiana, impegnati a interpretare le specialità culinarie locali in un numero equanime di ristoranti a San Paolo. Un’occasione unica per celebrare la ricchezza e la complessità della tradizione gastronomica italiana, promuovendo un’immagine integrata e coerente del “sistema Paese”.Il rapporto tra Italia e Brasile non si limita a un mero scambio commerciale: si prospetta una partnership strategica, basata su valori condivisi e un potenziale di crescita reciproca. Il vino italiano, ambasciatore di un’eccellenza senza tempo, contribuisce a rafforzare questo legame, proiettando l’Italia come un punto di riferimento per la qualità, l’innovazione e la sostenibilità nel panorama agroalimentare globale. Il Brasile, a sua volta, si rivela un partner fondamentale per espandere l’influenza italiana in Sudamerica e per costruire un futuro condiviso di prosperità e successo.