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domenica 21 Settembre 2025

25 Anni di Dolcezza: Napoli e l’Arte di Mignone

L’Arte della Dolcezza: Un Quarto di Secolo di Passione e Tradizione a NapoliUgo Mignone, maestro pasticciere napoletano, lancia una sfida alle nuove generazioni, un invito a raccogliere l’eredità di un mestiere antico, un’arte che si rivela affascinante e ricca di opportunità professionali.
Ma l’appello non è un mero incoraggiamento; è un monito: abbracciare questo percorso richiede dedizione assoluta, una passione ardente e la disponibilità al sacrificio.

Il traguardo celebrato è significativo: venticinque anni di attività, un quarto di secolo da quando, nel settembre del 2000, ha aperto le sue porte in Piazza Cavour, divenendo un punto di riferimento nel cuore della città.

Napoli, custode gelosa di secoli di tradizioni culinarie, offre un terreno fertile per l’innovazione, un equilibrio delicato tra rispetto del passato e sguardo rivolto al futuro.
Per i giovani, si aprono orizzonti inesplorati, la possibilità di reinterpretare l’eccellenza gastronomica senza rinnegare l’identità e i sapori che caratterizzano il patrimonio locale.
Il racconto di Mignone è un viaggio personale, intriso di ricordi e di aneddoti che ne illuminano la filosofia.
“Ho iniziato come ragazzino, portando il caffè in un bar di Via Foria.
Ma il mio sguardo era sempre rivolto ai laboratori, attratto dalla magia che si creava tra le mani dei pasticceri.
” Da quel momento, la vocazione è stata chiara, un sogno che si è concretizzato in una vita intera dedicata all’arte della dolcezza.

A 66 anni, Ugo Mignone continua a vivere la pasticceria con un’intensità quasi febbrile, ignorando i vincoli del tempo.
“La passione non conosce orari”, spiega, sottolineando come la dedizione totale a un mestiere che si ama trascenda le convenzioni sociali.

Il laboratorio, più che un luogo di lavoro, diventa una famiglia allargata, un rifugio dove condividere passioni e sorrisi.
Questa visione, profonda e radicata, contrasta con l’approccio più pragmatico adottato da molti colleghi al Nord, che tendono a separare più nettamente la vita professionale da quella privata.

La relazione con il cliente è un elemento centrale nella filosofia di Mignone: un rapporto umano, costruito sull’affetto e sulla fiducia.

“Abbiamo accompagnato molte famiglie nel corso degli anni.
Abbiamo preparato la torta per il battesimo dei loro figli e ora stiamo realizzando i dolci per il loro matrimonio.
” Queste storie, semplici e commoventi, testimoniano l’importanza di creare un legame autentico con la comunità.
Dopo un percorso di apprendimento come dipendente, il coraggio di mettersi in proprio è maturato venticinque anni fa, dando vita a un’attività artigianale che ha saputo evolversi nel tempo, mantenendo sempre alta la qualità dei prodotti.
Accanto a Ugo, la moglie Maria, la figlia Carmela e il figlio Raffaele, pilastri fondamentali di un progetto familiare che ha saputo trasformare una passione in un successo.
La produzione spazia dai classici – babà, sfogliatelle, pastiere, delizie al limone – a creazioni innovative, reinterpretate con un tocco di originalità.

Il cognome stesso è diventato un marchio distintivo, dando vita alla linea “mignon”, un’esplosione di mini-dolci che conquistano anche i palati più esigenti.
Accanto a queste specialità, non mancano il panettone artigianale, la ‘perla tartufata’, un omaggio ai giovani, e la ‘Caprese’, il dolce dedicato a San Gennaro, patrono della città.

L’evento dei venticinque anni non è stato semplicemente una festa, ma una vera e propria celebrazione della comunità, un intreccio di musica, teatro, gastronomia e convivialità.

Un momento di condivisione che ha visto la partecipazione di clienti storici, curiosi e personalità del mondo politico e culturale.
Tra gli ospiti illustri, il presidente della Camera di Commercio, Ciro Fiola, la vicepresidente del Consiglio Comunale, Flavia Sorrentino, e l’operatrice culturale e cantante Ilva Primavera.

Il mondo dello spettacolo si è fatto rappresentare da figure di spicco come Gianni Conte, voce della Nuova Orchestra Italiana, il cantautore Massimo Masiello, Angelo Iannelli con il suo Pulcinella e l’attrice Lucia Cassini.

E non poteva mancare il contributo di Isabella De Cham, testimone appassionata della pizza fritta, simbolo indiscusso della gastronomia napoletana.

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