Nel cuore delle Alpi piemontesi, a Frassinetto, c’è un’osteria che resiste al tempo con taglieri sempre diversi, piatti di memoria e una cantina che racconta storie di latte, muffe e stagionature.
Ai margini della Valle Soana, dove l’asfalto si arrende ai boschi e la montagna si fa silenziosa, Frassinetto è un puntino sulla mappa. Poco più di duecento anime, una ex scuola trasformata in pinacoteca, qualche casa in pietra salvata dal tempo. E poi, La Masca: un’osteria che è anche bar, ritrovo, rifugio, salotto buono del paese. Niente menu stampati, nessuna carta dei vini da sfogliare. Qui si mangia per fiducia, e non si resta mai delusi. L’atmosfera è quella delle cucine di casa, il servizio ha il calore autentico di chi non recita un ruolo.
Il formaggio come rito e racconto
L’identità del luogo si condensa in un gesto semplice: ordinare un tagliere di formaggi, senza chiedere quali saranno. Aurora Palù, che gestisce il locale con grazia e misura, insieme a Ugo, cuoco e affine devoto del mondo caseario, sa cosa portare. Ogni tagliere è una sorpresa: caprini freschissimi, croste lavate, erborinati decisi, tome affinate, accompagnati da miele locale e composte fatte in casa. Se siete curiosi, vi accompagneranno in cantina, tra forme stagionate e racconti sussurrati su fermenti e muffe nobili.
Una cucina di stagione, senza fronzoli
Ma La Masca non è solo formaggio. Ogni piatto è figlio della disponibilità, del tempo e dell’orto. Gli antipasti rievocano il Piemonte vero: tomini al verde, lingua in salsa, vitello tonnato, peperoni addormentati. Tra i primi, spiccano gli agnolotti con sugo d’arrosto e pecorino, i risotti del giorno, i ravioli ai funghi conditi con burro e basta. A sorpresa, magari, arrivano aringhe e cipolle, sapori robusti da osteria d’altri tempi. I secondi seguono la stagione e la montagna: stracotti con cavoli, carpacci di funghi porcini, e sempre il bunet tra i dolci, preparato come facevano le madri e le nonne.



Una sedia per tutti, un digestivo per finire
L’osteria è piccola ma accogliente. Se i tavoli sono pieni, vi troveranno posto al piano di sopra, accanto alla cucina, dove si mangia tra il profumo del soffritto e il tintinnio delle stoviglie. Ogni pasto si chiude con un sorriso e “lo zuccherino”, digestivo della casa che sa di erbe e gentilezza. A volte, nelle giornate fortunate, può capitare di trovarsi a cenare insieme agli abitanti di Frassinetto, tra una spaghettata improvvisata e la musica che risuona dai balconi.
La Masca non serve esperienze costruite: serve cose buone, fatte bene, in un angolo d’Italia che non ha mai ceduto all’omologazione. In un tempo in cui tutto è scritto e programmato, qui si entra, si siede, si attende, si mangia. E si torna.
📍 Osteria La Masca
Via Roma 32, 10080 Frassinetto (TO) – IG: Osteria La Masca