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venerdì 5 Dicembre 2025

Biologico italiano: Cresce del 4,4%, sfide e futuro

L’agroalimentare biologico italiano continua a tracciare una traiettoria di crescita sostenuta, come evidenziato dai dati relativi ai primi quattro mesi del 2025, che mostrano un incremento a volume del 2,64% e un balzo del 4,4% in termini di valore.
Questo dinamismo, confermato da analisi Nomisma e discusso durante il convegno “L’agricoltura biologica si rafforza con la cooperazione” promosso da Fedagripesca Confcooperative, si colloca in un contesto europeo in fermento, con performance positive in Germania (+10%) e Regno Unito (+8%).

Tuttavia, la crescita non è esente da sfide.
Gabriele Canali, dell’Università Cattolica di Milano, sottolinea l’imperativo di un’evoluzione continua, che passi attraverso investimenti mirati in ricerca e sviluppo, unitamente a una comunicazione più efficace e trasparente.
La crescente confusione tra la certificazione biologica e le altre pratiche sostenibili, pur lodevoli, rischia di erodere la fiducia dei consumatori e di banalizzare il significato del biologico stesso.

La necessità di una maggiore chiarezza informativa diventa quindi cruciale per preservare l’integrità del settore.
Un elemento strategico per la crescita del biologico italiano è rappresentato dall’aggregazione.
Le cooperative agricole, in particolare, svolgono un ruolo fondamentale nell’offrire servizi di assistenza tecnica specialistica, essenziali per la competitività dei produttori, e nell’agevolare l’accesso ai mercati esteri, sempre più importanti per la sostenibilità economica delle aziende.
L’introduzione del Marchio Biologico Italiano, risultato di un concorso pubblico promosso dal Masaf, rappresenta un ulteriore passo avanti in questa direzione, fornendo un’identità distintiva e riconoscibile a livello internazionale.
La fase successiva, cruciale, sarà l’adozione volontaria del marchio da parte delle aziende, un processo che richiederà un’efficace campagna di sensibilizzazione e comunicazione.

Il presidente di Confcooperative Fedagripesca Raffaele Drei ha infine evidenziato l’importanza di superare inutili dicotomie tra agricoltura convenzionale e biologica.

Entrambi i modelli, infatti, possono coesistere e integrarsi, rappresentando diverse segmentazioni dell’offerta per rispondere alle diverse esigenze dei consumatori.

Il settore agricolo italiano, nel suo complesso, si distingue per l’attenzione all’ambiente, come dimostrano i bassi livelli di residui di fitofarmaci rilevati sui prodotti immessi sul mercato.

Questa leadership ambientale dovrebbe ispirare politiche agricole sia per il biologico che per il convenzionale, promuovendo, in particolare, l’aggregazione come strumento fondamentale per affrontare le sfide di un mercato globale sempre più complesso e competitivo.

L’armonizzazione delle normative e il sostegno all’innovazione, in entrambi i settori, rappresentano imperativi per garantire la sostenibilità e la resilienza del sistema agroalimentare italiano.

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