Un’odissea culinaria e culturale, più che un semplice evento celebrativo, inaugurerà le festività per l’ottantesimo anniversario della FAO a Roma.
Si tratta di un’iniziativa che va ben oltre la mera commemorazione, proponendo un’immersione profonda e multisensoriale nei territori e nelle tradizioni che definiscono i sistemi agroalimentari del pianeta.
L’obiettivo primario è quello di illuminare la straordinaria varietà di pratiche agricole, di tecniche di produzione alimentare e di saperi ancestrali che contraddistinguono le diverse culture del mondo.
Un mosaico complesso e affascinante, spesso misconosciuto, che racchiude in sé non solo la sopravvivenza di ecosistemi unici, ma anche la resilienza delle comunità e la salvaguardia di patrimoni immateriali inestimabili.
Il viaggio, virtuale e reale, offrirà un’opportunità irripetibile per esaminare le interconnessioni tra agricoltura, ambiente, economia e società.
Si esploreranno i sistemi agroalimentari tradizionali, come l’agricoltura terrazzata delle Filippine, le tecniche di coltivazione del riso in Asia, le pratiche di allevamento nomade in Africa, le coltivazioni di quinoa nelle Ande, fino ad arrivare alle innovazioni sostenibili sviluppate nelle comunità locali in risposta alle sfide del cambiamento climatico.
Non si tratterà solo di ammirare i prodotti – dal grano saraceno al caviale, dai formaggi artigianali alle spezie rare – ma di comprendere le dinamiche sociali ed economiche che li generano.
Verranno analizzati i modelli di consumo, le filiere alimentari, il ruolo delle donne nelle produzioni agricole, l’impatto della globalizzazione sui piccoli produttori e le strategie per promuovere un’alimentazione più sana, equa e sostenibile.
L’iniziativa vuole stimolare una riflessione critica sui sistemi alimentari dominanti, spesso incentrati sull’intensificazione produttiva e sulla standardizzazione dei prodotti, a scapito della biodiversità, della qualità e della tutela del territorio.
Si affronteranno temi cruciali come la perdita di suolo fertile, la scarsità d’acqua, la deforestazione, lo spreco alimentare e la necessità di ripensare il nostro rapporto con la terra e con gli altri esseri viventi.
Al centro del percorso celebrativo vi è un impegno concreto verso la promozione della sovranità alimentare, ovvero il diritto dei popoli a definire i propri sistemi alimentari in modo indipendente e sostenibile.
Si valorizzeranno le conoscenze tradizionali, si sosterranno le piccole imprese agricole, si favorirà l’accesso a mercati equi e si promuoverà un modello di sviluppo rurale basato sulla diversità, sulla resilienza e sulla giustizia sociale.
In definitiva, questo viaggio alla scoperta dei sistemi agroalimentari mondiali si configura come un’occasione unica per celebrare l’ottantesimo anniversario della FAO non solo con entusiasmo, ma anche con consapevolezza e responsabilità, guardando al futuro con l’obiettivo di costruire un mondo in cui tutti abbiano accesso a cibo sano, sicuro e sostenibile.



