La crescente popolarità della raccolta di funghi in Friuli Venezia Giulia, una pratica radicata nella cultura e nel tessuto sociale regionale, comporta una responsabilità collettiva volta a minimizzare il rischio di intossicazioni.
La Direzione Centrale Salute, sensibile all’incremento dei casi di malori nei pronto soccorso, intende rafforzare la sensibilizzazione dei cittadini, ribadendo l’importanza cruciale del rispetto delle normative e delle indicazioni fornite dagli ispettorati micologici.
La difficoltà primaria risiede nella complessità intrinseca del regno fungino.
La somiglianza tra specie eduli e specie velenose, spesso amplificata da fattori ambientali che alterano l’aspetto morfologico, costituisce la causa più frequente di errori.
La confusione tra il *Hygrophorus olivascens* (fungo dell’ulivo) e i *Cantharellus* (galletti/finferli), un errore sempre più diffuso, ne è un esempio emblematico, ma il rischio può estendersi a specie ancora più pericolose, potenzialmente letali.
La variabilità fenotipica, dovuta a microclimi, substrati e fasi di sviluppo, rende l’identificazione visiva insufficiente, richiedendo una conoscenza approfondita della micologia.
Oltre all’identificazione errata, un ulteriore fattore di rischio è rappresentato dalla presenza di tossine specifiche in alcune specie altrimenti considerate commestibili.
La cottura, spesso considerata una garanzia assoluta, non sempre elimina queste sostanze.
Tossine termolabili, che si degradano con il calore, e tossine idrosolubili, che si sciolgono in acqua, persistono in specie come alcune *Russula* e i *Lentinus* (chiodini), richiedendo tempi di cottura prolungati e, in alcuni casi, l’impiego di metodi specifici.
È altrettanto essenziale ricordare che alcuni funghi, sebbene commestibili, presentano effetti tossici se consumati crudi, sottolineando la necessità di una preparazione accurata.
La legislazione regionale, consapevole di questa problematica e della centralità della raccolta di funghi nella vita della comunità, ha introdotto misure di controllo volte a tutelare la salute pubblica.
L’autorizzazione alla raccolta, rilasciata solo dopo aver superato un esame presso gli ispettorati micologici delle Aziende Sanitarie, rappresenta un requisito fondamentale per garantire una conoscenza di base sui principi dell’identificazione e della corretta gestione dei funghi.
Questo sistema mira a responsabilizzare i raccoglitori e a promuovere una cultura della sicurezza alimentare.
La Direzione Centrale Salute invita pertanto tutti i cittadini, appassionati di micologia e occasionali raccoglitori, a rivolgersi agli ispettorati micologici per ottenere informazioni dettagliate, partecipare a corsi di formazione e aggiornamento, e a consultare guide mycologiche affidabili, consapevoli che la prevenzione è la migliore difesa contro il rischio di intossicazioni.



