L’Assemblea Nazionale di Slow Food Italia si è conclusa nella cornice solenne della sede della FAO a Roma, segnando un momento cruciale per il futuro dell’associazione e riaffermando il suo impegno per un mondo più giusto e sostenibile. Barbara Nappini è stata riconfermata alla presidenza, un segnale di continuità e fiducia nel percorso intrapreso. Il nuovo Consiglio Direttivo, composto da Federico Varazi (vicepresidente), Luca Martinotti, Francesco Sottile e Raoul Tiraboschi, è pronto a raccogliere la sfida di un’era nuova.L’atmosfera dei due giorni di lavori è stata permeata da un’energia vibrante, alimentata dalla presenza di una platea eterogenea e appassionata, un mosaico di giovani e di esperti, accomunati da una profonda sensibilità verso le tematiche ambientali, sociali ed economiche. Il titolo dell’Assemblea, “Un’Altra Idea di Mondo”, ha agito da potente stimolo, invitando alla riflessione e all’innovazione, spingendo i partecipanti a immaginare un futuro diverso, fondato su valori di rispetto, equità e biodiversità.”La nostra forza risiede nella diversità,” ha sottolineato Nappini nel suo discorso di chiusura, riconoscendo il ruolo fondamentale delle nuove generazioni, portatrici di una visione fresca e dinamica. L’associazione si pone come luogo di incontro e contaminazione positiva, un laboratorio di idee aperto a tutte le voci, quelle più mature e quelle emergenti. Nonostante l’incertezza del domani, la volontà di costruire insieme un futuro migliore rimane il motore principale dell’azione di Slow Food. L’auspicio è che, tra quattro anni, il panorama che ci attende sia ancora più ricco, luminoso e gioioso, frutto della nostra visione condivisa.Un elemento centrale dell’Assemblea è stata l’approvazione del “Documento di Roma”, che incarna l’evoluzione del pensiero di Slow Food, dalla sua genesi fino alle sfide del presente. Più che una semplice cronistoria, questo documento si proietta verso il futuro, cercando di anticipare i bisogni e le aspirazioni di chi oggi è giovane, e che un giorno erediterà il pianeta. L’associazione si impegna a interpretare le istanze delle nuove generazioni, cercando di offrire risposte concrete e innovative.Il Consiglio Direttivo ha voluto immediatamente manifestare la sua solidarietà a Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni Unite sui territori palestinesi occupati, vittima di sanzioni per aver denunciato le ingiustizie. Un atto di coraggio che conferma l’impegno di Slow Food a sostegno delle voci libere e silenziate, un baluardo contro ogni forma di oppressione e censura.Il fondatore Carlo Petrini ha riaffermato l’essenza profonda di Slow Food: un’associazione nata dall’amore per il cibo buono, pulito e giusto, e dalla volontà di condividere questa passione con gli altri. Il diritto al piacere, come sottotitolo dell’associazione da oltre trent’anni, non si limita al gusto, ma si estende alla capacità di generare democrazia e partecipazione. L’impegno di Slow Food si estende a livello globale, con iniziative concrete in Congo, dove supporta i giovani che lavorano negli Orti Slow Food, e in Palestina, dove si raccolgono fondi per la costruzione di una scuola, un atto di speranza e di solidarietà per una comunità che lotta per la propria sopravvivenza.