Il settore brassicolo italiano si configura come un motore economico di rilevanza strategica, testimoniando una decennale traiettoria di crescita robusta e resiliente.
Uno studio recente, elaborato dall’Osservatorio Birra in collaborazione con Althesys Strategic Consultants e presentato in Senato in occasione del decennale della Fondazione Birra Moretti, quantifica l’impatto complessivo della birra in Italia, evidenziando la generazione di 92 miliardi di euro di valore aggiunto e la creazione di 24.000 nuove opportunità di lavoro in un arco temporale di dieci anni.
Lungi dall’essere un settore immune alle fluttuazioni congiunturali, il comparto brassicolo ha dimostrato una notevole capacità di adattamento e di creazione di valore a lungo termine.
Tra il 2015 e il 2024, la filiera della birra ha registrato un’evoluzione continua, con un incremento significativo del valore condiviso, passato da 7,8 miliardi di euro annui a 10,4 miliardi, un aumento del 33%.
Questo dinamismo si riflette in indicatori chiave come la produzione, in crescita del 20,5%, i consumi interni, che hanno visto un aumento del 13,6%, e soprattutto l’export, che ha registrato un’impennata del 31%, a testimonianza della capacità delle birre italiane di competere con successo sui mercati internazionali.
L’impatto sul mercato del lavoro è altrettanto significativo.
Il settore ha contribuito alla creazione di oltre 24.000 nuovi posti di lavoro, incrementando il totale degli occupati da circa 88.000 a circa 112.000 unità (+27,5%).
Un’analisi più approfondita rivela un effetto moltiplicatore considerevole: ogni posizione di lavoro direttamente legata alla produzione di birra genera, in media, 31 posti di lavoro lungo l’intera filiera, a riprova dell’interconnessione e della vitalità del sistema.
Questa dinamica colloca il settore brassicolo come un attore rilevante nel tessuto occupazionale nazionale, rappresentando lo 0,42% dell’occupazione totale.
Anche in termini di remunerazione del lavoro, si osserva un andamento positivo.
I salari lordi corrisposti lungo la filiera, che nel 2015 si attestavano a meno di 2 miliardi di euro, hanno raggiunto i 3,2 miliardi nel 2024, corrispondendo all’1,8% del totale delle retribuzioni nell’industria manifatturiera italiana.
Questa crescita salariale contribuisce a migliorare le condizioni di vita dei lavoratori e a stimolare la domanda interna.
Alfredo Pratolongo, presidente di Fondazione Birra Moretti, sottolinea come la birra, oggi, vada ben oltre la sua funzione di semplice bevanda, rappresentando un simbolo di socialità, convivialità e condivisione culturale.
L’impegno della Fondazione Birra Moretti in questi anni è stato volto a promuovere la conoscenza sulla birra, a sensibilizzare sui modelli di consumo responsabili e a valorizzare il ruolo del settore brassicolo come motore di sviluppo economico e sociale.
La fondazione ha contribuito a diffondere una cultura della birra consapevole, enfatizzando il suo legame con la gastronomia e la tradizione italiana, e promuovendo pratiche di consumo sostenibili e responsabili, in linea con un approccio di sviluppo olistico e attento al benessere della collettività.
Il settore brassicolo italiano si conferma quindi non solo un pilastro dell’economia nazionale, ma anche un patrimonio culturale da preservare e valorizzare per le generazioni future.



