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venerdì 5 Dicembre 2025

Festa degli Orti: Cibo, Comunità e Sostenibilità in Fiore

L’undici novembre, data tradizionalmente legata alla festa di San Martino, si illumina ancora una volta con la Festa degli Orti di Slow Food, un evento che celebra il legame profondo tra cibo, comunità e sostenibilità.

Quest’anno, la ricorrenza assume un significato ancora più rilevante, premiata dall’ASviS (Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile) e inserita nella prestigiosa selezione ADI Design Index 2025, riconoscimenti che ne attestano l’innovazione e il valore sociale.

Un vero e proprio movimento educativo e conviviale coinvolge oltre 1500 istituzioni scolastiche, dalla prima infanzia alle scuole secondarie di primo grado, e 25 comunità locali, trasformando orti urbani, giardini scolastici e spazi verdi in laboratori a cielo aperto.

Più che semplici luoghi di produzione alimentare, questi orti diventano nuclei di aggregazione, promuovendo l’inclusione sociale, l’educazione nutrizionale, il gioco e la condivisione di esperienze.

Il tema portante dell’edizione 2024, “Vogliamoci bene! L’educazione a una buona e sana alimentazione per tutte e tutti,” invita a riflettere sulla responsabilità individuale e collettiva nella costruzione di uno stile di vita salutare e sostenibile.
L’ispirazione deriva dal “piatto sano” di Harvard, un modello visivo che incarna l’equilibrio ottimale tra i diversi gruppi alimentari: abbondanza di frutta e verdura, cereali integrali, fonti proteiche di qualità.

Si tratta di un approccio non restrittivo, ma orientato al piacere della scoperta e della varietà, per rendere l’educazione alimentare un percorso stimolante e coinvolgente.

Barbara Nappini, presidente di Slow Food Italia, sottolinea l’importanza degli orti come luoghi di coltivazione non solo di cibo, ma anche di valori fondamentali come la pace, la collaborazione e la resilienza.

In un’epoca segnata da crescenti disuguaglianze e sfide ambientali, l’orto scolastico e comunitario si configura come un microcosmo di società, dove bambini e adulti possono imparare a prendersi cura del territorio, a condividere risorse e a costruire relazioni positive.

L’orto, quindi, non è solo un’attività didattica, ma un vero e proprio metodo per promuovere un cambiamento culturale profondo, che coinvolga l’intera comunità.

La capacità di “fare insieme” diventa la chiave per affrontare le complessità del presente, trasmettendo alle nuove generazioni un patrimonio di conoscenze e competenze indispensabili per un futuro sostenibile.

Questi spazi, quindi, rappresentano veri e propri patrimoni immateriali da preservare e valorizzare, custodi di saperi antichi e promotori di innovazione sociale.

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