Il futuro del vino europeo, e in particolare la competitività delle aziende cooperative italiane, compie un passo avanti significativo con l’approvazione, da parte della Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo, delle modifiche al Pacchetto Vino.
Luca Rigotti, presidente del settore Vitivinicolo di Confcooperative Fedagripesca, sottolinea come questa votazione rappresenti un punto di svolta, pur evidenziando la persistenza di alcune criticità che richiedono un’attenzione mirata.
L’innalzamento del cofinanziamento delle campagne promozionali dall’attuale 50% all’80% e l’abolizione dei limiti temporali per le iniziative promozionali dedicate a specifici mercati sono segnali tangibili di un impegno maggiore verso il settore.
Questa flessibilità è cruciale per rispondere alle mutevoli dinamiche del mercato globale e per valorizzare la diversità dei vini europei.
La possibilità di reimpianto concessa per un periodo di otto anni offre, inoltre, una prospettiva di stabilità e pianificazione a lungo termine per i viticoltori, incentivando investimenti e innovazione.
Un’ulteriore novità positiva è l’introduzione dell’etichetta elettronica, un approccio innovativo che consente di fornire informazioni dettagliate ai consumatori, arricchendo l’esperienza d’acquisto senza alterare l’aspetto tradizionale della bottiglia.
Parallelamente, il sostegno finanziario dell’Unione Europea, esteso fino al 100% dei costi ammissibili per la lotta alla flavescenza dorata e ad altre patologie vegetali, è un intervento essenziale per garantire la salute dei vigneti e la sostenibilità della produzione.
Confcooperative Fedagripesca ha contribuito in modo significativo a questa evoluzione, ottenendo un riconoscimento importante per le cooperative: la possibilità di accedere al finanziamento europeo al tasso massimo previsto, equiparando le cooperative a micro, piccole e medie imprese, grazie alla loro natura aggregativa e alla pluralità di imprese che le compongono.
Questo riconoscimento sottolinea il ruolo fondamentale delle cooperative nel tessuto economico e sociale dei territori vitivinicoli.
L’istituzione del meccanismo di “carry over” introduce un elemento di resilienza, permettendo agli Stati membri di compensare eventuali sottostime delle risorse destinate agli interventi settoriali in anni di crisi.
Infine, l’apertura all’utilizzo del termine “alcol reduced” per i vini dealcolati apre un dibattito costruttivo per la definizione di vini a bassa gradazione naturale, una categoria in crescente domanda.
Nonostante i progressi, permangono sfide significative.
La gestione dei reimpianti in aree già colpite da misure di crisi, come l’estirpo, e la copertura dei costi per l’estirpazione e la distillazione rappresentano aree critiche che richiedono un’attenta valutazione a livello nazionale, per garantire risposte mirate e adeguate alle specifiche esigenze territoriali.
Confcooperative Fedagripesca si impegna a proseguire il dialogo con le istituzioni europee, affinché il testo definitivo del Pacchetto Vino rifletta pienamente le peculiarità del modello cooperativo, fornendo alle imprese gli strumenti necessari per affrontare le sfide del futuro con flessibilità, efficacia e una reale attenzione alle esigenze dei produttori.
L’obiettivo è plasmare un futuro vitivinicolo europeo resiliente, innovativo e sostenibile.



