Il 2024 si prospetta come un anno di ripresa moderata per il settore vitivinicolo italiano, un segnale incoraggiante sebbene non omogeneo, come emerge dall’analisi annuale di Studio Impresa – Management DiVino, elaborata in collaborazione con il Corriere Vinicolo.
Il report, che ha scandagliato a fondo la performance economica delle aziende vitivinicole, dipinge un quadro complesso, caratterizzato da resilienza e capacità di adattamento, ma anche da una marcata eterogeneità nei risultati.
L’anno appena concluso ha messo a dura prova il comparto, esposto a venti contrari quali l’inflazione persistente, l’incremento dei costi energetici e delle materie prime, le tensioni geopolitiche che hanno impattato i mercati internazionali e le mutevoli preferenze dei consumatori.
Nonostante queste sfide, l’industria del vino ha dimostrato una notevole abilità nel rispondere con strategie mirate, diversificando i canali distributivi, puntando su prodotti di nicchia e valorizzando l’eccellenza territoriale.
Il report evidenzia come le aziende più virtuose abbiano saputo capitalizzare le opportunità offerte dalla digitalizzazione, investendo in piattaforme di e-commerce, rafforzando la presenza online e sviluppando nuovi modelli di business.
L’agricoltura di precisione, con l’utilizzo di tecnologie avanzate per la gestione delle vigne, si è rivelata un fattore chiave per l’ottimizzazione dei costi e la riduzione dell’impatto ambientale, rispondendo alle crescenti richieste di sostenibilità.
Tuttavia, l’analisi mette in luce una spaccatura profonda all’interno del settore.
Le aziende più piccole, spesso a conduzione familiare e con minori risorse finanziarie, hanno faticato maggiormente a superare le difficoltà, risentendo in particolare dell’aumento dei costi di produzione e della difficoltà di accesso a finanziamenti agevolati.
Inoltre, la dipendenza da mercati esteri specifici, come quello russo precedentemente, ha lasciato alcune realtà particolarmente vulnerabili.
Contrariamente, le grandi aziende, con una maggiore capacità di investimento e una più ampia diversificazione geografica, hanno potuto attutire l’impatto negativo del contesto economico, consolidando la loro posizione di mercato e persino ampliando la loro offerta di prodotti e servizi.
La spinta verso il turismo enogastronomico, con l’offerta di esperienze immersive e degustazioni personalizzate, ha rappresentato un’ulteriore fonte di reddito per molte aziende, rafforzando il legame con il territorio e valorizzando il patrimonio culturale.
Il report sottolinea la necessità di un’azione concertata a livello nazionale per sostenere l’intero settore, promuovendo l’innovazione, facilitando l’accesso al credito e rafforzando la presenza dell’Italia sui mercati internazionali.
La valorizzazione delle denominazioni di origine, la tutela della biodiversità e la promozione di una cultura del vino responsabile rappresentano elementi cruciali per garantire la sostenibilità e la competitività del settore vitivinicolo italiano nel lungo periodo.
La sfida per il futuro è quella di unire le forze, condividendo esperienze e competenze, per affrontare le incertezze del mercato e costruire un futuro prospero per il vino italiano, simbolo di eccellenza e passione nel mondo.



