Il panorama dell’alimentazione in Italia sta subendo una metamorfosi complessa, delineata nel Rapporto Italmercati-Ismea 2025, elaborato dal Censis e presentato al Cnel.
I dati rivelano un’apparente contraddizione: da un lato, si registra una crescente sensibilità dei consumatori verso la provenienza, la trasparenza e la sostenibilità dei prodotti alimentari; dall’altro, la pressione inflazionistica sta erodendo il potere d’acquisto delle famiglie, con ripercussioni significative sulle abitudini alimentari.
L’evoluzione del sistema dei mercati all’ingrosso italiani, fulcro di questa analisi, testimonia un’esigenza diffusa di maggiore prossimità e conoscenza delle filiere agroalimentari.
Il 73% degli italiani, negli ultimi tre anni, ha intensificato l’attenzione all’origine dei prodotti, mentre il 68% si orienta verso scelte alimentari stagionali e di provenienza locale.
Questo interesse per la filiera si traduce in una preferenza per i mercati rionali e le botteghe specializzate (56% degli intervistati), luoghi percepiti come garanzia di qualità e affidabilità.
Nonostante ciò, il prezzo rimane un elemento cruciale nella decisione d’acquisto per quasi la metà dei consumatori (49%).
Tuttavia, la realtà economica impone una revisione delle aspettative.
Il rapporto mette in luce una preoccupante “frattura alimentare”, con il 39% delle famiglie costretto a ridurre l’acquisto di frutta e verdura, alimenti fondamentali per una dieta equilibrata.
Questo fenomeno non è semplicemente una questione di preferenza, ma un indicatore di crescente disuguaglianza sociale, che separa nettamente chi può permettersi una dieta sana e nutriente da chi, nonostante la volontà, si trova a dover fare delle scelte drastiche per contenere i costi.
L’aumento dei prezzi, amplificato dalle dinamiche globali e dalle difficoltà logistiche, sta comprimendo il paniere alimentare delle famiglie, costringendole a privilegiare alimenti a più lunga conservazione, spesso meno salutari, a scapito di prodotti freschi e di stagione.
Questa tendenza solleva interrogativi cruciali sul futuro del sistema agroalimentare italiano.
Come conciliare la crescente domanda di trasparenza e sostenibilità con la necessità di garantire l’accessibilità dei prodotti alimentari a tutti i livelli di reddito? È necessario un ripensamento profondo delle politiche agricole e commerciali, volto a sostenere i produttori locali, a ridurre gli sprechi alimentari e a promuovere una maggiore consapevolezza dei consumatori.
La sfida è quella di costruire un sistema alimentare più equo, resiliente e sostenibile, in grado di rispondere alle esigenze di una società in continua evoluzione, senza compromettere la salute e il benessere delle future generazioni.
La prossimità dei mercati all’ingrosso e dei canali di vendita diretta si rivelano quindi non solo cruciali per la sopravvivenza economica degli operatori del settore, ma anche per il mantenimento di un legame autentico tra consumatori e territorio.



