Eccellenza Casearia Italiana: Record di Esportazioni e Crescita Futura

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L’eccellenza casearia italiana consolida la sua posizione di leader a livello globale nel 2024, confermandosi il secondo esportatore mondiale di formaggi e latticini, superando Paesi Bassi e Francia, con un valore che si attesta subito dietro la Germania. Il trend positivo si proietta anche nel primo trimestre del 2025, con una crescita significativa che vede un aumento del 13,8% in termini di valore e un più contenuto, ma comunque rilevante, incremento del 3,4% in termini di volume. Questi dati, emergenti dall’analisi dettagliata di Ismea nel rapporto “Tendenze Latte”, delineano un quadro complesso, caratterizzato da dinamiche contrastanti tra produzione, consumi interni e prezzi.Nonostante un 2024 già positivo (+1,9%), la produzione lattiero-casearia interna ha subito una lieve contrazione dell’1% nel primo quadrimestre del 2025. Tale flessione, seppur contenuta, si inserisce in un contesto di complessità, dove i prezzi del latte alla stalla hanno registrato un incremento medio del 16%, spinti al rialzo dalla performance eccezionale di formaggi a denominazione di origine protetta (DOP) come Grana Padano e Parmigiano Reggiano. A giugno, questi prodotti hanno raggiunto valori rispettivamente di 11 euro/kg e 13,3 euro/kg, segnando aumenti considerevoli (+14% e +21%) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Questa dinamica evidenzia come la valorizzazione delle produzioni di nicchia e di alta qualità contribuisca significativamente a sostenere il sistema caseario italiano.Il 2024 ha rappresentato un anno record per le esportazioni, con un valore complessivo che ha superato i 5,4 miliardi di euro, corrispondenti a 658 mila tonnellate di prodotto. Un successo trainato dall’espansione dei mercati esteri, in particolare Stati Uniti e Regno Unito, che testimoniano la crescente attrattiva dei formaggi italiani a livello globale.Anche i consumi interni mostrano segnali incoraggianti. Nel periodo gennaio-aprile 2025, la spesa delle famiglie è aumentata del 7,7%, un risultato particolarmente significativo considerando la crescita dei volumi (+0,8%). Questa crescita è stata trainata principalmente dall’aumento della domanda di formaggi (+4,1%) e yogurt (+5,4%), mentre si registra, al contrario, una diminuzione degli acquisti di latte alimentare, un dato che riflette un cambiamento nelle abitudini alimentari e una maggiore attenzione verso prodotti trasformati.Le prospettive future, come emerge dall’indagine di Ismea, sono caratterizzate da un clima di fiducia tra gli allevatori, stimolato dalla positiva evoluzione dei prezzi. Tuttavia, l’industria di trasformazione, pur condividendo un generale ottimismo, manifesta una maggiore cautela, segnalando un lieve calo degli ordini e preoccupazioni legate alla tenuta della domanda estera e all’incertezza del contesto geopolitico, fattori che potrebbero influenzare i flussi commerciali e la competitività del settore. La capacità di adattamento e l’innovazione rimangono quindi elementi cruciali per affrontare le sfide future e consolidare la leadership italiana nel panorama internazionale del latte e dei formaggi.

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