Il futuro della pesca del mosciolo, prezioso bivalve selvatico che caratterizza l’ecosistema della riviera del Conero, si prospetta segnato da una drastica revisione delle pratiche di gestione. Il sindaco di Ancona, Daniele Silvetti, ha formalmente richiesto, in una comunicazione ufficiale diretta all’Ammiraglio ispettore Vincenzo Vitale, Direttore Marittimo delle Marche, un’estensione del divieto di pesca che copra l’intera stagione estiva del 2025. Questa richiesta, condivisa con il Presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, e con l’Assessore regionale alla Pesca, Andrea Maria Antonini, si inserisce in un quadro di crescente preoccupazione per la fragilità di questa risorsa ittica.L’attuale situazione di scarsità del mosciolo non è un fenomeno isolato, ma il sintomo di una pressione antropica prolungata e di alterazioni ambientali che hanno compromesso la capacità di riproduzione e di crescita della specie. La decisione di sospendere temporaneamente la pesca, inizialmente implementata per favorire un processo di ripopolamento naturale, si è rivelata insufficiente a invertire la tendenza negativa.Il percorso che ha portato a questa richiesta di estensione del divieto è stato caratterizzato da un approccio multidisciplinare e partecipativo. Nel 2023 è stato istituito un tavolo tecnico dedicato alla tutela del mosciolo, coinvolgendo istituzioni scientifiche di spicco e rappresentanti degli interessi di tutti gli attori coinvolti, dai pescatori agli operatori turistici. Questo tavolo ha promosso attività di ricerca rigorose, autorizzate dal Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e demografici, che hanno fornito una base scientifica solida per le decisioni future.Le ricerche in corso, attualmente nella fase operativa sul campo, mirano a comprendere appieno le dinamiche ecologiche che regolano la vita del mosciolo, identificando le cause della sua diminuzione e valutando l’efficacia delle misure di gestione implementate. Si analizzano fattori quali l’inquinamento delle acque, l’acidificazione degli oceani, l’impatto dei cambiamenti climatici e l’alterazione degli habitat.L’estensione del divieto di pesca all’intera stagione estiva del 2025 rappresenta un intervento drastico, ma necessario, per consentire al mosciolo di recuperare una popolazione sostenibile. Questa misura, unita a programmi di ripristino ambientale e a pratiche di pesca più responsabili, potrebbe aprire la strada a una gestione più efficace e duratura della risorsa. La decisione finale spetta all’Autorità Marittima, che è chiamata a bilanciare le esigenze economiche delle comunità locali con la necessità di preservare la biodiversità e la salute degli ecosistemi marini. La trasparenza e la collaborazione tra tutte le parti coinvolte rimangono elementi cruciali per garantire il successo di questa sfida complessa e delicata.