Un Mare di Cambiamento: Pescatori, Innovazione e la Sfida del Polistirolo lungo la Costa ApuanaLa costa apuana, rinomata per la sua bellezza paesaggistica e per la sua importante attività di pesca artigianale, si confronta con una problematica sempre più pressante: l’inquinamento marino derivante dall’uso massiccio di cassette in polistirolo (EPS – Expanded Polystyrene).
Un’emergenza ambientale che coinvolge direttamente le comunità locali e che necessita di un approccio integrato e sostenibile.
L’iniziativa “Bluefishers”, promossa dall’associazione Marevivo con il supporto di Tuscany Environment Foundation, si propone come un segnale tangibile di questa trasformazione.
Non si tratta solo di sostituire un materiale con un altro, ma di avviare un processo di cambiamento culturale e di responsabilizzazione del settore ittico.
Il progetto mira a sensibilizzare il Ministero dell’Agricoltura, sollecitando un intervento normativo che limiti drasticamente la circolazione delle cassette in polistirolo e promuova l’adozione di alternative riutilizzabili e riciclabili, come le cassette in polipropilene, più robuste, durature ed eco-compatibili.
La cerimonia di consegna ufficiale, avvenuta a Marina di Carrara alla presenza di rappresentanti istituzionali, associazioni di categoria (Fedagripesca Toscana) e delle autorità portuali, ha visto la cooperativa Alta Marea ricevere un primo lotto di oltre 500 cassette in polipropilene, permettendo ai pescatori di eliminare le equivalenti quantità di polistirolo.
Questa iniziativa pilota, estesa a tutte le cooperative della piccola pesca artigianale toscana, rappresenta un primo passo verso un sistema più virtuoso.
L’impatto ambientale del polistirolo è devastante.
Questo materiale, sebbene apparentemente innocuo, si frammenta rapidamente in microplastiche una volta disperso in mare.
Queste microplastiche rappresentano una minaccia diretta per la fauna marina, entrando nella catena alimentare e contaminando gli ecosistemi.
Oltre al danno biologico, l’accumulo di rifiuti di polistirolo genera costi significativi per la comunità, gravando sulle risorse destinate alla gestione dei rifiuti e alla bonifica delle coste.
“Bluefishers” si pone come un modello di collaborazione tra pescatori, associazioni ambientaliste e istituzioni.
Marina Gridelli, responsabile di Marevivo Toscana, sottolinea l’importanza di un impegno condiviso, invitando le istituzioni a livello regionale e nazionale a contribuire attivamente alla soluzione del problema.
Angelo Batti, della cooperativa Alta Marea, evidenzia la consapevolezza dei pescatori, i primi a riconoscere la necessità di preservare la salute del mare, principale fonte di sostentamento per le comunità costiere.
Nonostante le normative europee volte a ridurre l’uso della plastica monouso, una lacuna legislativa a livello internazionale e nazionale permette tuttora l’utilizzo del polistirolo nel settore della pesca.
Il progetto “Bluefishers” dimostra che è possibile trovare soluzioni pratiche e sostenibili, promuovendo un’economia circolare e un rapporto più rispettoso con l’ambiente marino.
L’adozione di cassette riutilizzabili non è solo una scelta ecologica, ma anche un investimento a lungo termine per la salvaguardia delle risorse ittiche e per il benessere delle comunità costiere.
Si tratta di un cambio di paradigma, un invito a ripensare il rapporto tra l’uomo e il mare, ponendo la sostenibilità al centro delle scelte economiche e sociali.



