Cooperazione internazionale: sfida fitosanitaria e sicurezza alimentare.

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La crescente interconnessione globale amplifica le vulnerabilità del settore agricolo, rendendo imprescindibile un approccio cooperativo per affrontare le sfide fitosanitarie. La Strategia Fitosanitaria della regione NENA (Nord Africa e Vicino Oriente), recentemente oggetto di un’importante conferenza di alto livello a Bari, ha confermato questa necessità imperativa. Il Direttore Generale della FAO, Qu Dongyu, ha sottolineato che la salute delle piante non è una questione che può essere risolta isolatamente da singole nazioni; richiede una sinergia di sforzi a livello regionale e globale, alimentata da partnership solide e investimenti mirati.La conferenza, co-organizzata dalla FAO, ha visto riunirsi figure chiave: ministri dell’agricoltura, rappresentanti di donatori internazionali e regionali, esperti tecnici e attori del settore provenienti da tutta la regione NENA. L’obiettivo primario è stato affrontare il problema delle malattie e dei parassiti transfrontalieri delle piante (TPP), un’emergenza che minaccia la sicurezza alimentare e lo sviluppo economico della regione. Le perdite derivanti da questi agenti patogeni sono allarmanti: si stima che fino al 40% della produzione agricola mondiale vada persa ogni anno, generando danni economici superiori ai 220 miliardi di dollari.La protezione delle piante, come ha giustamente evidenziato Qu Dongyu, si configura come un pilastro cruciale per la salvaguardia della biodiversità. La diversità genetica delle piante è infatti essenziale per la resilienza degli ecosistemi agricoli, per la varietà dell’alimentazione umana e, soprattutto, per garantire il diritto umano fondamentale al cibo. Un approccio integrato alla fitosanità deve quindi coniugare misure di prevenzione, diagnosi precoce, controllo biologico e, ove necessario, utilizzo responsabile di prodotti fitosanitari, sempre nel rispetto dell’ambiente e della salute umana.Un esempio emblematico di gestione efficace della crisi fitosanitaria è stato portato all’attenzione durante la conferenza dal Governatore della Regione Puglia, Michele Emiliano. L’esperienza pugliese nella gestione della crisi legata alla *Xylella fastidiosa* ha dimostrato l’importanza di un sistema di monitoraggio arboreo capillare e di una base dati dettagliata, in grado di tracciare lo stato di salute di milioni di piante. Questa piattaforma informativa, a disposizione del CIHEAM Bari, rappresenta un asset strategico per il Mediterraneo, offrendo un modello replicabile per la prevenzione e il contenimento di focolai epidemici.Il CIHEAM Bari, come ha sottolineato il direttore Maurizio Raeli, gioca un ruolo chiave come centro di eccellenza per la cooperazione tecnica nel settore fitosanitario. La formazione specialistica e l’addestramento del personale, sia attraverso corsi in sede che esperienze internazionali, rappresentano un investimento fondamentale per rafforzare le capacità locali e promuovere la condivisione di conoscenze e tecnologie innovative. La creazione di una rete di esperti e professionisti competenti è essenziale per affrontare le sfide sempre più complesse del futuro, in un contesto globale caratterizzato da cambiamenti climatici, perdita di biodiversità e crescenti pressioni sulla produzione alimentare. La resilienza del sistema agroalimentare dipenderà dalla capacità di adottare approcci proattivi e collaborativi, basati sulla scienza, l’innovazione e un profondo senso di responsabilità condivisa.

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