Ogni anno, l’estate valdostana si veste di un’eco antica, il richiamo delle malghe che si apre al pubblico con “Alpages ouverts”. La rassegna, giunta alla sua ventiseiesima edizione, rappresenta un’occasione irripetibile per immergersi nel cuore pulsante dell’economia alpina e comprendere l’importanza vitale di un patrimonio culturale e ambientale unico. Il 2025 vedrà la celebrazione di quattro tappe emblematiche: l’Alpeggio Champillon a Doues, il Vayoux nel suggestivo Vallone di Saint-Barthélemy, la Seutse a Valtournenche, e Mont Forciaz, incastonato nel cuore della Valgrisenche.A partire dalle ore dieci, una guida esperta accompagnerà i visitatori in un percorso sensoriale e informativo. Si attraverseranno stalle profumate di fieno, caseifici dove la tradizione si fonde con l’innovazione, e pascoli rigogliosi, scrigni di biodiversità. L’esperienza non sarà solamente una scoperta dell’allevamento bovino e dei complessi processi di trasformazione casearia, ma anche un viaggio alla scoperta della flora alpina, con le sue piante aromatiche e i suoi fiori selvatici, e un’occasione per comprendere la cruciale funzione di salvaguardia del territorio, svolta dagli allevatori. Per i più piccoli, la giornata si arricchisce di giochi a tema, attività didattiche e animazioni coinvolgenti, con il supporto del Corpo Forestale Valdostano, che illustrerà l’importanza della tutela dell’ecosistema alpino. Il culmine della mattinata sarà segnato dall’apertura delle degustazioni, veri e propri omaggi al palato, con la prelibata Fontina Dop d’alpeggio, custode di un sapore intenso e autentico, e una selezione di prodotti derivati dalla carne valdostana, espressione di una filiera corta e di alta qualità.L’impegno della Regione, come sottolineato dall’Assessore all’Agricoltura, Marco Carrel, si traduce in politiche di sostegno mirate agli alpeggi e a chi vi dedica un impegno annuale di oltre tre mesi. La monticazione non è semplicemente una pratica agricola, ma un elemento costitutivo dell’identità valdostana, un fattore determinante per la conservazione della cultura locale e del paesaggio. “Alpages ouverts” incarna questa eredità, raccontando la storia di un popolo legato alla terra e all’impegno quotidiano dei suoi allevatori.Il presidente dell’Arev, Omar Tonino, ha rimarcato il valore intrinseco dell’iniziativa, evidenziando come essa rappresenti un ponte tangibile tra la tutela della biodiversità, il mantenimento del paesaggio alpino, la valorizzazione delle razze autoctone, il lavoro umano e la qualità superiore dei prodotti caseari. La manifestazione non è quindi solo una festa, ma un investimento nel futuro, un invito a riscoprire le radici e a preservare un patrimonio inestimabile per le generazioni a venire. È un’esperienza che va oltre la semplice visita, un’immersione profonda nel cuore dell’Alpenvolk valdostano.