Il Recioto della Valpolicella, gioiello enologico di origini antichissime – testimoniato già da Plinio il Vecchio e intrinsecamente legato all’identità culturale della Valpolicella – si erge a fulcro di un’iniziativa cruciale: l’adesione al circuito dei Presìdi Slow Food.
Sette cantine storiche – Mizzon, Venturini, Roccolo Grassi, Corte Merci, La Dama, Giovanni Ederle e Novaia – si impegnano a preservare e valorizzare questa eccellenza, rischiata da un progressivo e preoccupante declino.
Il Recioto, antenato dell’Amarone, ha visto la sua produzione drasticamente ridotta negli ultimi decenni, a causa della crescente popolarità del vino più corposo e strutturato, che ha assorbito una quantità significativa delle pregiate uve appassite necessarie alla sua produzione.
Questo fenomeno, unitamente a una generale contrazione del mercato dei vini dolci, ha portato il Recioto sull’orlo dell’oblio, riducendone la quota produttiva a un misero 0,6% del totale dei vini valpolicellesi.
L’intervento di Slow Food si presenta come un atto di salvaguardia, volto a contrastare questa tendenza e a riaffermare il valore del Recioto come vino unico e inconfondibile.
Il Presidio non si limita a una semplice tutela della produzione, ma promuove un’agricoltura rispettosa dell’ambiente e del paesaggio, ancorata a pratiche tradizionali e alla biodiversità.
Il regolamento del Presidio, significativamente più rigoroso del disciplinare di denominazione, impone standard elevati che garantiscono la qualità e l’autenticità del Recioto.
L’assenza di diserbo chimico, la selezione di uve provenienti da vigneti con almeno 15 anni di età, un appassimento naturale e prolungato in fruttaio (almeno 100 giorni, evitando accelerazioni artificiali), l’utilizzo limitato di solforosa e un periodo di affinamento in bottiglia di almeno un anno prima della commercializzazione (con un rilascio non inferiore a cinque anni dalla vendemmia) sono solo alcuni degli elementi che definiscono la filosofia del Presidio.
L’impegno va oltre la viticoltura, estendendosi alla conservazione del paesaggio rurale tipico della Valpolicella, con particolare attenzione ai terrazzamenti, testimonianza di un’agricoltura paziente e sostenibile.
Questo approccio olistico riflette la consapevolezza che il Recioto non è solo un vino, ma un elemento essenziale dell’identità culturale e ambientale del territorio.
La prima tappa di questa importante iniziativa sarà la partecipazione alla Slow Wine Fair di Bologna, in programma dal 22 al 24 febbraio 2026, un’occasione per presentare il Recioto del Presidio a un pubblico sempre più attento alla qualità, alla sostenibilità e alla storia dei prodotti enogastronomici italiani.
L’obiettivo è restituire al Recioto della Valpolicella il ruolo di protagonista che gli spetta, valorizzandone la sua storia millenaria e il suo ineguagliabile profilo organolettico.



