Nell’era della ristorazione di lusso, anche le cucine stellate si confrontano con un imperativo: l’adeguamento. Non si tratta di un mero adattamento alle mode passeggere, bensì di una risposta complessa a nuove esigenze – dalla ricerca di freschezza in climi sempre più torridi, alla crescente sensibilità verso un’alimentazione funzionale, fino alla volontà di un pubblico in costante evoluzione. La “leggerezza”, in questo contesto, si configura non come una rinuncia al gusto, ma come una filosofia culinaria capace di conciliare piacere e benessere.Il World Lambrusco Day, celebrato in un luogo simbolico come lo Skyway Monte Bianco, ha offerto una piattaforma ideale per un dibattito illuminante. Chef di fama internazionale, come Heinz Beck, autore di menu benessere da oltre un quarto di secolo, e Paolo Griffa, che ha riportato una stella Michelin al Caffè Nazionale di Aosta, hanno condiviso le loro prospettive. Accompagnati dal Master of Wine Gabriele Gorelli e dal direttore di sala Pascal Tinari, hanno esplorato le sfide e le opportunità che caratterizzano la ristorazione contemporanea.Beck, con la sua profonda comprensione delle oscillazioni insuliniche e dello stress ossidativo, sottolinea l’importanza di un’alimentazione mirata alla prevenzione dell’infiammazione cronica, un fattore chiave nell’insorgenza di patologie gravi. In questa visione, il Lambrusco emerge come un vino sorprendentemente versatile, grazie al suo basso contenuto alcolico e alla sua capacità di abbinarsi a una vasta gamma di preparazioni, dalla cucina vegetariana a quella vegana. Non si tratta solo di offrire un’esperienza gastronomica di alto livello, ma anche di nutrire l’anima del commensale, concedendo occasionali indulgenze come il caviale, che stimolano la memoria emotiva e il senso di benessere mentale.Paolo Griffa, giovane interprete della cucina piemontese, incarna l’impegno verso la sostenibilità e la valorizzazione del territorio. La sua ricerca di materie prime freschissime, come i pregiati mirtilli del Monte Bianco raccolti a mano, riflette una filosofia attenta alla riduzione degli sprechi e all’innovazione tecnologica. “Dobbiamo alleggerire il bagaglio culturale,” afferma Griffa, “per essere più agili e capaci di rispondere alle esigenze del presente.”Pascal Tinari, attento custode dell’esperienza in sala, mette in luce un aspetto cruciale: l’importanza del comfort. In un mondo complesso e stressante, il cliente cerca un’oasi di serenità, un momento di evasione in cui sentirsi accolto e coccolato. Il tempo, in questo contesto, non è solo un elemento da gestire, ma un ingrediente fondamentale per la creazione di un’esperienza memorabile.Gabriele Gorelli, con la sua autorevolezza nel mondo del vino, invita a superare le narrazioni eccessivamente elaborate e a riscoprire il valore autentico del “fare”. “Leggerezza è storydoing,” afferma Gorelli, sottolineando che la qualità si rivela attraverso le azioni concrete, non attraverso le promesse vuote. Il racconto del vino, in particolare quello del Lambrusco, un prodotto popolare per antonomasia, deve essere sdrammatizzato e rivolgersi anche alle nuove generazioni, comunicando in modo diretto e coinvolgente. L’Italia, con la sua storia di denominazioni sempre più complesse, necessita di un ritorno alla semplicità, alla concretezza e alla capacità di innovare, mantenendo salde le radici nel territorio e nella tradizione. La ristorazione di lusso, in definitiva, deve essere un luogo di scoperta, di piacere e di connessione umana, capace di celebrare la bellezza del cibo e del vino in modo autentico e responsabile.