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venerdì 5 Dicembre 2025

The Best Chef Awards: Milano celebra l’eccellenza gastronomica globale.

Il culmine di due giorni di intensa celebrazione gastronomica ha visto a Milano l’edizione 2025 dei The Best Chef Awards, un crocevia di oltre novecento professionisti provenienti da una costellazione di 69 nazioni.

L’evento, più che una semplice competizione, si è configurato come un barometro dell’evoluzione del panorama culinario globale, un’opportunità per dialogare sulle nuove frontiere della gastronomia e per riconoscere l’eccellenza in tutte le sue declinazioni.

La vittoria di Rasmus Munk, al timone dell’Alchemist di Copenaghen, per il secondo anno consecutivo, ha sancito il trionfo di un approccio rivoluzionario.

La sua cucina, un’audace fusione di scienza, arte performativa e tecnologia, trascende i confini della ristorazione per diventare un’esperienza immersiva e multisensoriale, capace di suscitare emozioni e stimolare riflessioni profonde.
Munk ha sottolineato che il riconoscimento non è un risultato individuale, ma il frutto del lavoro sinergico di un team coeso e ambisce a spingere la gastronomia oltre i limiti dell’abilità manuale, trasformandola in uno strumento di conversazione, di indagine e di cambiamento sociale.
La competizione è stata animata da una vibrante coralità di talenti, testimoniata anche dal secondo posto di Ana Roš (Hiša Franko, Slovenia), interprete magistrale del terroir sloveno con sapori intensi e un coraggio interpretativo senza pari, e dal terzo posto di Himanshu Saini (Trèsind Studio, Dubai), che reinterpreta l’alta cucina indiana con un approccio modernista, pur mantenendo un profondo rispetto per le tradizioni millenarie.
Oltre alla classifica principale, il sistema di valutazione (r)evolutionary ha premiato figure di spicco che si sono distinte per visione, impegno e talento in settori specifici.
L’ambito “The Best Humanity” è stato conferito a Chefs of World Central Kitchen, un’iniziativa umanitaria guidata dallo chef José Andrés, che porta cibo e speranza nelle zone di conflitto e nelle aree colpite da calamità naturali.

Massimo Bottura (Osteria Francescana, Modena), con la sua opera che unisce cucina, arte e impegno sociale, ha ricevuto il premio “The Best Visionary”.
La creatività pasticcera di Pía Salazar (Nuema, Quito, Ecuador) ha conquistato il “Best Pastry Award”, mentre Debora Fadul (Diacà, Città del Guatemala, Guatemala) ha ottenuto il “Best Terroir Award” per la sua abilità nel valorizzare i prodotti locali.

L’innovazione artistica di Jason Liu (Ling Long, Shanghai, Cina) è stata celebrata con il “Best Creativity Award”, mentre Quique Dacosta (Quique Dacosta, Dénia, Spagna) ha ricevuto il “Best Food Art Award” per la sua capacità di trasformare il cibo in vera e propria scultura.

Il futuro della cucina è stato rappresentato da Prateek Sadhu (Naar, Kasauli, India), insignito del “Best New Entry Award”, e da Sebastian Jiménez (Ræst, Tórshavn, Isole Fær Øer), premiato con il “Best NextGen Award”.
L’esperienza culinaria unica offerta da Anika Madsen (Iris, Rosendal, Norvegia) ha meritato il “Best Dining Experience Award”, mentre Diego Guerrero (DSTAgE, Madrid, Spagna) ha ottenuto il “Best Science Award” per il suo approccio sperimentale.

Himanshu Saini, confermato anche con il premio scelto dai professionisti, e Diego Rossi, con la sua proposta innovativa che reinterpreta la cucina milanese, hanno contribuito a delineare un panorama gastronomico in continua evoluzione, un crogiolo di talenti e di idee che promette di ridefinire i confini del gusto e dell’esperienza culinaria.

L’assegnazione del “Best Milan Award” ad Andrea Aprea ha suggellato l’importanza di un territorio dinamico e proiettato verso il futuro.

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