L’annuncio è ufficiale: Inalpi assume il testimone del Gruppo Marenchino, un’operazione strategica che trascende la mera acquisizione industriale per configurarsi come un vero e proprio investimento nel futuro del territorio piemontese e del suo patrimonio agroalimentare.
L’impegno di Inalpi non si limita al trasferimento di asset – fatturato, personale, marchi – ma si estende a una complessa riorganizzazione e rilancio di una realtà produttiva storicamente radicata.
La decisione, culminata con la presentazione di un’offerta irrevocabile nel luglio 2025, si inserisce in un piano industriale ambizioso volto a consolidare la leadership di Inalpi nel delicato comparto lattiero-caseario regionale.
Questo piano non si concentra solo sull’espansione geografica e commerciale, ma punta a una profonda evoluzione del modello operativo, con la creazione di divisioni specializzate, tra cui spicca la “Divisione Inalpi Dop”, un centro di eccellenza guidato dall’esperienza di Bartolo Marenchino, figura chiave nella tradizione casearia piemontese.
La sua competenza sarà fondamentale per preservare e innovare le tecniche di produzione dei formaggi tipici – Toma, Bra, Raschera, Tomini – elementi imprescindibili dell’identità gastronomica locale.
L’operazione, con un impatto diretto su circa trenta dipendenti, rappresenta un vero e proprio intervento di potenziamento industriale, con una duplice finalità: la salvaguardia di un know-how inestimabile e la valorizzazione delle competenze professionali dei lavoratori.
Questo approccio dimostra una visione che va oltre la mera redditività, abbracciando la responsabilità sociale e l’impegno verso le comunità locali.
L’acquisizione non è vista come un’opportunità di profitto a breve termine, ma come un investimento a lungo termine nel capitale umano e culturale del territorio.
I risultati economici di Inalpi, solidi e in continua crescita – il fatturato del 2024 ha superato i 300 milioni di euro con previsioni di raggiungere i 320 milioni nel 2025 – confermano la validità della strategia aziendale.
Questa crescita, tuttavia, non è fine a sé stessa; è il presupposto per poter sostenere iniziative di questo tipo, che mirano a preservare e promuovere le eccellenze agroalimentari locali.
Ambrogio Invernizzi, presidente di Inalpi, sottolinea come l’acquisizione del Gruppo Marenchino sia un atto di responsabilità imprenditoriale, un impegno a sostenere e valorizzare una realtà storica e le comunità che ne fanno parte.
Si tratta di un gesto che riconosce il ruolo cruciale dell’agroalimentare nell’economia e nell’identità piemontese, e che si pone come obiettivo la creazione di un futuro più sostenibile e prospero per tutti.
L’operazione non è solo un business deal, ma un atto d’amore verso il Piemonte e le sue tradizioni.



