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venerdì 5 Dicembre 2025

Invecchiare bene: l’alimentazione come chiave per la salute nella terza età.

L’invecchiamento attivo e la preservazione della salute nella terza età rappresentano sfide sempre più urgenti, data la rapida evoluzione demografica europea.

Con una popolazione over 65 che attualmente costituisce circa il 9% e proiettata al 25% entro il 2050, la necessità di strategie preventive e mirate diventa imprescindibile.
Un elemento cruciale in questo contesto è l’alimentazione, che si configura non solo come fonte di sostentamento, ma come vera e propria medicina preventiva, capace di mitigare il declino fisico e cognitivo legato all’età.
L’attuale quadro evidenzia come quasi la metà dei decessi prematuri possa essere attribuita a scelte di stile di vita, con la dieta che assume un ruolo primario.

Superare le raccomandazioni nutrizionali standardizzate e adottare approcci personalizzati si rivela quindi essenziale.

In particolare, l’attenzione si concentra sull’ottimizzazione dell’apporto proteico, un macronutriente spesso sottovalutato nell’età avanzata.
Studi recenti hanno dimostrato come una dieta ricca di proteine e relativamente ipocalorica possa favorire una significativa perdita di peso, preservando al contempo la massa muscolare, migliorando la densità ossea e ottimizzando i biomarcatori legati alla longevità.
Questo effetto positivo si traduce in una riduzione tangibile del rischio di mortalità.
Tuttavia, le evidenze scientifiche suggeriscono che le quantità raccomandate di proteine potrebbero non essere sufficienti per gli over 50, soprattutto per coloro che praticano attività fisica.
Un fabbisogno proteico ottimale, compreso tra 0,9 e 1,1 grammi per chilo di peso corporeo, diventa quindi un obiettivo da perseguire.

L’integrazione di fonti proteiche di alta qualità, come pollame, pesce, latticini e carne magra, si rivela fondamentale.

È però imprescindibile considerare le problematiche comuni nell’età avanzata, come difficoltà di masticazione e disfagia, che potrebbero richiedere adattamenti nella consistenza e preparazione degli alimenti.

L’apporto proteico può essere integrato anche con fonti vegetali, come legumi, tofu e seitan, per garantire varietà e compensare eventuali limitazioni nella dieta.

Oltre all’apporto proteico, l’importanza di un profilo nutrizionale complessivo equilibrato non deve essere sottovalutata.
La ricerca ha messo in luce un legame stretto tra nutrizione e salute cerebrale, evidenziando come un regime alimentare adeguato possa svolgere un ruolo chiave nella prevenzione o nel rallentamento di malattie cardiovascolari, disturbi neurodegenerativi, declino cognitivo e demenza.

La dieta mediterranea, caratterizzata da un basso contenuto di zuccheri raffinati e da un elevato consumo di alimenti vegetali, rappresenta un modello alimentare di riferimento, in grado di promuovere la salute cardiovascolare, proteggere il cervello e migliorare la qualità della vita.

L’integrazione di acidi grassi omega-3, antiossidanti e vitamine del gruppo B, presenti in abbondanza in alimenti come pesce azzurro, frutta secca, verdure a foglia verde e cereali integrali, può ulteriormente potenziare i benefici nutrizionali.

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