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sabato 6 Dicembre 2025

Terremoto 2012: la Corte Costituzionale tutela i prodotti DOP e IGP

La recente sentenza n. 164 della Corte Costituzionale rappresenta un punto fermo nell’interpretazione del rapporto tra tutela costituzionale e misure di sostegno economico per il settore agroalimentare, in particolare per i produttori di prodotti a Denominazione di Origine Protetta (DOP) e Indicazione Geografica Protetta (IGP).
La decisione, depositata oggi, sancisce la legittimità costituzionale dell’articolo 3, comma 1, lettera b-bis), del decreto-legge n. 74 del 2012, convertito in legge, che introduce un meccanismo di ristoro per i danni subiti dai prodotti in fase di maturazione a seguito del devastante terremoto che ha colpito l’Emilia Romagna e il Veneto nel maggio del 2012.

La questione sollevata e la risposta della Corte Costituzionale trascendono la mera valutazione di un intervento di soccorso post-disastro.
Essa si inserisce in un dibattito più ampio concernente il ruolo dello Stato nella salvaguardia del patrimonio agroalimentare italiano, inteso non solo come fonte di reddito, ma anche come espressione di identità culturale, tradizione e know-how secolare.

I prodotti DOP e IGP, infatti, incarnano un legame inscindibile con il territorio di origine, la cui alterazione, come nel caso del sisma, compromette non solo la produzione, ma anche l’intera filiera e l’immagine del prodotto stesso.

La sentenza, lungi dal costituire un’eccezione, rafforza il principio secondo cui l’interesse pubblico alla tutela del patrimonio agroalimentare può giustificare deroghe a principi generali, come quelli relativi alla libera concorrenza o alla disciplina del favore fiscale.
La Corte ha valutato attentamente la natura straordinaria dell’evento sismico e la sua capacità di incidere in modo significativo sulla qualità e sulla quantità dei prodotti protetti, sottolineando l’impossibilità di ricorrere a strumenti di mercato ordinari per far fronte a un danno di tale portata.
Inoltre, la decisione evidenzia la rilevanza dell’intervento legislativo come strumento per compensare le esternalità negative generate dal disastro, garantendo la continuità produttiva e preservando l’identità dei prodotti DOP e IGP.
La misura di ristoro, pertanto, non va interpretata come un privilegio per i produttori, ma come un atto di giustizia riparatrice volto a mitigare le conseguenze di un evento imprevedibile e catastrofico.
La sentenza della Corte Costituzionale non si limita a convalidare un intervento specifico, ma fornisce un importante precedente per future iniziative volte a proteggere il patrimonio agroalimentare italiano, in particolare in situazioni di emergenza o calamità naturale, ribadendo l’importanza di un approccio integrato che coniughi la tutela del mercato con la salvaguardia delle tradizioni e dell’identità territoriale.

Il riconoscimento di questa necessità rafforza il ruolo dello Stato come garante di un sistema agroalimentare sostenibile e resiliente.

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