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venerdì 5 Dicembre 2025

Riforma vitivinicola: bilanciare tradizione, innovazione e resilienza

Rimodulazione del sostegno vitivinicolo: bilanciare tradizione, innovazione e resilienzaIl dibattito in corso a Bruxelles sulla riforma del quadro di sostegno al settore vitivinicolo europeo rivela una profonda riflessione sulle sfide che attanagliano questo comparto storico e vitale per l’economia e la cultura di molti Stati membri.
La Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo, con una votazione significativa (43 favorevoli, 2 astenuti), ha approvato una relazione che introduce modifiche sostanziali al pacchetto di misure proposte dalla Commissione, delineando un approccio più flessibile e reattivo alle esigenze dei viticoltori.

Al centro della discussione si pone la necessità di rendere i vini a basso contenuto alcolico o analcolici più accessibili e familiari ai consumatori, un obiettivo perseguibile attraverso una terminologia chiara e standardizzata.

La proposta di utilizzare termini come “alcol free”, “0,0%” o “alcol light” mira a demistificare questi prodotti, facilitandone l’identificazione e l’accettazione sul mercato.
La definizione precisa di “analcolico” (inferiore allo 0,05% vol.
) e l’introduzione del termine “gradazione alcolica ridotta” per i vini con un contenuto alcolico significativamente inferiore rispetto alla media della categoria rappresentano un passo cruciale in questa direzione.

Tuttavia, la riforma non si limita alla sola etichettatura.
La Commissione Agricoltura ha riconosciuto l’importanza di offrire ai viticoltori maggiore flessibilità nell’adattarsi a circostanze impreviste.
L’estensione di un anno per la piantagione o reimpiantazione di vitigni autorizzati, in caso di eventi straordinari come calamità naturali o epidemie fitosanitarie, è un segnale tangibile di questo impegno.
Questa misura, unitamente all’innalzamento del tetto dei pagamenti nazionali per la distillazione di crisi e la vendemmia verde al 30% (contro il 20% inizialmente proposto), riflette una maggiore sensibilità alle problematiche legate alla volatilità del mercato e ai rischi ambientali.
La capacità di reazione alle perturbazioni del mercato emerge come un elemento centrale della nuova strategia.

La relazione sottolinea la necessità di conferire alla Commissione europea un ruolo più attivo e tempestivo nell’affrontare situazioni di emergenza, attraverso strumenti quali la sospensione temporanea delle importazioni o l’introduzione di regimi di riduzione volontaria della produzione.

Questa capacità di intervento rapido e mirato è essenziale per mitigare gli impatti negativi di eventi imprevedibili e tutelare la stabilità del settore.
Il percorso verso la versione definitiva della legislazione è ora aperto alla fase negoziale con i Paesi dell’UE.
L’appuntamento con la sessione plenaria del 12-13 novembre a Bruxelles, seguito da un primo incontro negoziale con il Consiglio Ue il 4 dicembre, segna un momento cruciale per la definizione del futuro del settore vitivinicolo europeo.

La prospettiva è quella di un quadro legislativo più equilibrato, che tenga conto delle esigenze dei viticoltori, promuova l’innovazione, garantisca la qualità dei prodotti e rafforzi la resilienza del settore di fronte alle sfide del mercato globale e ai cambiamenti climatici.

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