La cultura gastronomica italiana si appresta a un traguardo potenzialmente epocale: l’ammissione a Patrimonio Immateriale dell’Umanità UNESCO.
Un riconoscimento che, se concretizzato il 10 dicembre, celebrerebbe non solo la sapienza culinaria trasmessa di generazione in generazione, ma anche il suo ruolo cruciale nell’identità culturale e sociale del Bel Paese.
L’impegno profuso in questa complessa e ambiziosa iniziativa è stato recentemente riconosciuto a Gianmarco Mazzi, Sottosegretario alla Cultura con delega Unesco, durante la cerimonia di premiazione “Orio Vergani” assegnatogli dal presidente dell’Accademia Italiana della Cucina, Paolo Petroni.
Il premio, intitolato al fondatore dell’Accademia, figura chiave nella promozione e tutela del patrimonio gastronomico nazionale, testimonia il valore del lavoro svolto per sensibilizzare l’attenzione internazionale verso la ricchezza e la diversità della cucina italiana.
L’Accademia Italiana della Cucina, un’istituzione di primaria importanza, nata nel 1953 a Milano e riconosciuta Istituzione Culturale della Repubblica nel 2003, si configura come un ponte tra tradizione e innovazione.
La sua capillare presenza, con 223 delegazioni sul territorio nazionale e 68 all’estero, e una comunità di oltre 7.600 soci, ne fanno un punto di riferimento imprescindibile per chiunque si occupi di cultura gastronomica.
Il lavoro di questi anni è stato dedicato a documentare, preservare e valorizzare le pratiche culinarie regionali, le tecniche di produzione artigianali, i saperi legati alla terra e ai prodotti tipici, sottolineando la loro profonda connessione con il territorio e le sue comunità.
La candidatura UNESCO rappresenta una sfida complessa, che va ben oltre la semplice celebrazione dei piatti iconici.
Essa implica la capacità di comunicare l’importanza della cucina italiana come sistema di conoscenze, abilità e pratiche sociali, trasmesse oralmente e per imitazione, in grado di plasmare l’identità culturale e il senso di appartenenza.
Riconoscere la cucina italiana come patrimonio immateriale significa anche proteggere la biodiversità agricola, sostenere i piccoli produttori e promuovere un turismo sostenibile e consapevole.
In un gesto di generosità e sensibilità sociale, Gianmarco Mazzi ha devoluto l’ammontare del premio (5.000 euro) all’associazione “Bottega dei Talenti – Caterina e Francesca”, un’organizzazione che opera con impegno nell’ambito dell’inclusione sociale e scolastica di persone con disabilità.
Questa scelta sottolinea come la cultura gastronomica, al di là del piacere del palato, possa e debba essere uno strumento di coesione sociale e di promozione dell’uguaglianza.
Il verdetto del 10 dicembre sarà un momento cruciale, non solo per la cucina italiana, ma per l’intera nazione.



