Il futuro del vino italiano si configura come un percorso di dialogo costruttivo e di condivisione strategica, un impegno che la Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti (Fivi) ha profondo rispetto del panorama vitivinicolo nazionale.
La quattordicesima edizione del Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti a BolognaFiere ha rappresentato un momento cruciale, testimoniando la vitalità del settore con la partecipazione di mille produttori indipendenti e un pubblico record.
L’ingresso ufficiale della Fivi al Tavolo di Filiera Vino, affianco a realtà consolidate come Coldiretti, Alleanza Cooperative Agroalimentari, Assoenologi e altre, segna un’evoluzione significativa.
Questo consesso, ora arricchito dalla voce dei vignaioli indipendenti, si propone come piattaforma centrale per affrontare le sfide complesse che il settore vitivinicolo italiano si trova ad affrontare.
Non si tratta di una semplice adesione, ma di un’opportunità per integrare prospettive diverse e costruire un futuro più solido e resiliente per il vino italiano.
Rita Babini, presidente della Fivi, ha sottolineato come questo momento richieda un’attivazione sinergica di tutte le forze presenti nel comparto, valorizzando le competenze e le esperienze accumulate nel tempo.
Il Tavolo di Filiera Vino, guidato da Pietro Mastroberardino, si configura come il luogo ideale per intraprendere questo cammino, promuovendo un approccio collaborativo e orientato ai risultati.
L’importanza dei vignaioli indipendenti, veri custodi della tradizione e dell’innovazione, è stata riaffermata con forza.
La Fivi, con i suoi 1.800 soci, si fa portavoce delle esigenze delle aziende a filiera verticale, quelle che curano ogni aspetto della produzione, dalla vigna alla bottiglia, incarnando un modello di eccellenza e di rispetto per il territorio.
Questo approccio partecipativo si traduce in un costante confronto con tutti gli attori del settore, un dialogo aperto e costruttivo che favorisce la condivisione di idee e la ricerca di soluzioni comuni.
Il ruolo del Ministro dell’Agricoltura, Lollobrigida, in questo senso, è stato determinante nel promuovere un clima di collaborazione e fiducia reciproca.
Il vino italiano, infatti, è molto più di una semplice eccellenza agroalimentare: è un motore economico fondamentale per intere regioni, per le aree interne del Paese, per la salvaguardia del paesaggio rurale italiano, un patrimonio culturale e ambientale riconosciuto e apprezzato in tutto il mondo.
La sostenibilità economica, sociale e ambientale del settore vitivinicolo è cruciale per la prosperità del Paese e per la tutela del suo inestimabile patrimonio.
Il dialogo e la condivisione di obiettivi comuni rappresentano la chiave per garantire un futuro prospero e duraturo per il vino italiano e per le comunità che lo producono.



