Nel caleidoscopio dei ricordi estivi italiani, Algida si staglia come un’icona vibrante, più di un semplice marchio di gelati. Il volume “Algida. Il cuore dell’estate dal 1947”, edito da Treccani Libri, non è una mera cronistoria aziendale, ma un affascinante viaggio nell’evoluzione del gusto, del marketing e della cultura popolare italiana, a partire dalla sua genesi romana nel 1947 ad opera di Italo Barbiani e Alfred Wiesner.Il libro dipinge un quadro dettagliato, supportato da una cronologia esaustiva, che illustra come Algida sia riuscita a tessere una relazione profonda con il pubblico italiano. Non si limita a elencare prodotti e campagne pubblicitarie, ma ne analizza l’impatto sociale e culturale, rivelando come un semplice gelato sia diventato portavoce di un intero immaginario collettivo. L’ascesa di Algida è intrinsecamente legata all’abilità dell’azienda nel comprendere e anticipare i cambiamenti nelle abitudini e nei desideri dei consumatori. Dagli accattivanti jingle, come quello del “Cuore di panna”, ai celebri cartelli appesi alle vetrine dei bar, divenuti simboli inconfondibili dell’estate italiana, ogni elemento è stato studiato per creare un’esperienza emotiva e sensoriale unica.La capacità di Algida di reinventarsi, pur mantenendo un’identità coerente, è una chiave del suo successo duraturo. La presenza in televisione, con la partecipazione a programmi come il Carosello, ha contribuito a consolidare l’immagine del marchio, regalando al pubblico spot indimenticabili, come il provocatorio “Posso dire una parola?” del 1963, che giocava con l’attesa e la sorpresa. Negli anni Novanta, la campagna “le altre merende hanno i morsi contati” ha saputo intercettare le esigenze di una nuova generazione, affinando la comunicazione e mantenendo un linguaggio diretto e memorabile.Il volume offre una riflessione più ampia sul ruolo del gelato nella società italiana: un rito di passaggio, un momento di condivisione, un simbolo di leggerezza e piacere. Algida, lungi dall’essere un mero prodotto commerciale, si configura come un elemento costitutivo del patrimonio immateriale del paese, un testimone privilegiato dell’evoluzione dei costumi e delle emozioni di un’intera nazione. La sua storia è la storia di un’Italia che cambia, che sperimenta, che si fa sorprendere, sempre con un gelato in mano.